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Il sindaco di un paesino di 5 mila anime in provincia di Alessandria vieta di addestrare gli animali, "sottoporli a sforzi eccessivi" e disciplina perfino la lunghezza della catena. Chi trasgredisce, paga: 2.600 euro.
Fare una vita da cani: nel vocabolario di Castelnuovo Scrivia, paese di 5mila anime in provincia di Alessandria, questa espressione ha cambiato significato. Perlomeno dopo che il sindaco del paesino ha emanato un’ordinanza che detta norme drasticamente severe contro i maltrattamenti di animali.
Chi azzarda il classico richiamo “Fido, prendi la palla”, rischia una multa fino a 2.600 euro: tra le fattispecie che ricadono nella “lista nera” dei maltrattamenti, compare infatti anche l’addestramento dei cani (è permesso solo agli appartenenti alle forze dell’ordine). Altrettanto vietato è allestire mostre o spettacoli a scopo di lucro con animali: il circo è quindi decisamente fuorilegge. Scontato che è vietatissimo abbandonare un animale, a Castelnuovo si va oltre: si rischia la contravvenzione anche a “sottoporlo ad eccessivi sforzi e rigori climatici”.
Ma non basta: gli animali vengono protetti non solo quando vengono impiegati in ambito lavorativo, ma anche quando sono semplicemente nel giardino di casa. Gianni Tagliani, il 34 enne sindaco animalista, si è preoccupato infatti di regolamentare anche la dimensione della cuccia (“non inferiore a cinque volte la lunghezza dell’animale”) e la lunghezza della catena: “non inferiore ai quattro metri, tre qualora possa scorrere su un cavo aereo”. Il primo cittadino del resto non si è preoccupato solo degli animali domestici: sono tutelati anche i randagi, ad esempio i gatti che non possono essere spostati dal loro habitat naturale “se non per motivi sanitari certificati dall’Asl competente”. Vietato infine anche l’accattonaggio con animali. Un’ordinanza che fa esultare le associazioni animaliste. Per l’Enpa (la Protezione animali), è “un modello per le altre città”.
“E’ una cosa meravigliosa – ha commentato Luca Aghittino, della Lida, Lega Italiana per i Diritti dell’Animale -. Ci sono realtà in Piemonte dove non solo gli animali non sono tutelati, ma i randagi vengono addirittura fucilati”.
Un appoggio talmente entusiasta cancella, se mai ce ne fossero, ogni dubbio dalla mente del sindaco di Castelnuovo: “Un’amministrazione comunale deve incentivare il senso civico per proteggere le categorie di esseri viventi meno tutelate” dice Tagliani, che spiega di avere l’appoggio dei propri concittadini e di “migliaia di altre persone che mi hanno già spedito mail: ad Alessandria e a Palermo hanno preso spunto dalla nostra ordinanza”. E se si chiede al sindaco, felice possessore di due cani e tre gatti, perché vietare anche gli spettacoli con animali, inorridisce letteralmente, e dopo una pausa colma di sdegno risponde: ”Trovo che sia una cosa aberrante tenere dei poveri animali in gabbie sotto il sole”.
Fonte: Il Nuovo