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I cibi velenosi o tossici per cane e gatto
Quali sono i cibi tossici o velenosi per cani, gatti ed altri animali domestici? Vediamoli insieme, e stiamo sempre attenti, sia a casa che in vacanza!
Si tratta di cibi molto comuni che abbiamo tutti in casa, ecco perchè occorre fare attenzione...
I noccioli di alcuni frutti (albicocche, ciliegie, mele, amarene, pesche...) sono velenosi, sia per l'uomo, che comunque non li sgranocchierebbe molto volentieri, sia per i Fido, che invece possono divertirsi mordendoli (occhio ai cuccioli!)
Contengono amigdalina, un glicoside cianogenetico che libera acido cianidrico, che a sua volta contiene cianuro, un noto veleno. Quindi attenti anche ai vostri bambini: quando mangiano frutta estiva devono buttare i noccioli nella spazzatura, in modo che non vengano trovati da cani e gatti i quali per gioco li potrebbero mordere fino a scoprirne la parte interna velenosa.
L'aglio fresco, ovvero i bulbi di allium sativum, ed anche la pianta, possono essere tossici per gli animali. Lo stesso vale per la cipolla, lo scalogno, i porri, l'erba cipollina e gli asparagi, tutti appartenenti alla famiglia delle Liliacee.
Ovviamente il tutto vale anche per i bulbi di Allium ornamentali, ovvero le piante di aglio selezionate e coltivate per ottenere i bellissimi fiori a forma di pon-pon che vedete nella foto successiva.
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Gli avocado sono tossici per gli animali domestici: cani, gatti, uccelli, topi, conigli e animali da cortile, bestiame compreso. Le foglie, il frutto ed il nocciolo contengono una tossina chiamata persina. Questa sostanza può causare difficoltà di respirazione, accumulo di liquidi nei polmoni, ed il nocciolo, scivolosissimo, potrebbe essere inghiottito dai cani e provocare ostruzione del tratto intestinale.
I dolci e le caramelle che contengono il dolcificante Xilitolo, molto diffuso, non vanno dati agli animali. Lo xilitolo, anche in dosi moderate, porta ad una discesa improvvisa dei livelli di glucosio nel sangue (ipoglicemia), convulsioni, insufficienza epatica e nel peggiore dei casi può anche uccidere un animale.
Il cioccolato è tossico per cani, gatti e furetti e va assolutamente evitato. Contiene l'alcaloide (metilxantina) teobromina, che non viene smaltita rapidamente come negli umani ma resta concentrata nel sangue degli animali. Più piccolo è l'animale, peggio è. Causa vomito, diarrea, agitazione, tremori, affanno, convulsioni e nei casi più gravi porta alla morte.
E' altrettanto sconsigliato che gli animali domestici abbiano a che fare con il caffè (macinato o in chicchi), che contiene l'alcaloide caffeina, una metilxantina che ben conosciamo e che stimola il sistema nervoso. Negli animali resta concentrata nel sangue e provoca nausea, vomito, agitazione, palpitazioni e persino la morte se il cuore non è perfettamente sano.
Il luppolo (usato per la produzione della birra), in forma di fiori maturi ed essiccati, per motivi ancora non chiarissimi, nei cani causa agitazione, vomito, problemi respiratori e soprattutto un pericoloso aumento della temperatura -fino a 42°C!- che sfocia in ipertermia maligna fatale. La morte potrebbe giungere assai rapidamente, anche in tre ore. Se fabbricate birra in casa, tenete assolutamente i sacchi di luppolo dove gli animali di casa non possono accedere!
Le noci di macadamia, per motivi ancora non chiari, sono tossiche e causano nel cane (circa 12 ore dopo l'ingestione) debolezza, depressione, vomito, atassia, tremori, ipertermia. Pare che l'esito non sia fatale ma... Teniamo lontane le noci di macadamia dai nostri animali.
I semi di senape contengono sostanze che causano a cani e gatti gastroenteriti severe, caratterizzate da vomito persistente e diarrea, con conseguente disidratazione se non si corre subito ai ripari.
I cibi ammuffiti (formaggi inclusi, come i gorgonzola ed i roquefort) vanno evitati perché contengono micotossine non tollerate dagli animali domestici: causano problemi allo stomaco in piccole quantità, ed in quantità più importanti possono portare al coma ed essere fatali.
Le foglie ed i germogli di patata contengono solanina, un alcaloide glicosidico tossico, i cui effetti all'ingestione possono essere (conformemente alla dose ingerita) malori allo stomaco, sino a severi disturbi neurologici e blocco renale.
Le foglie di rabarbaro contengono ossalato di calcio, che causa calcoli renali. Può portare ad un blocco renale se le foglie di rabarbaro sono consumate in quantità importante.
Le foglie e germogli di pomodoro contengono i glicoalcaloidi alfa-tomatina e diidrotomatina, sostanze tossiche per gli animali e -pare- anche per gli umani. Se ingeriti, causano letargia, stato confusionale e disturbi allo stomaco accompagnati da diarrea e vomito.
Il lievito grezzo fermenta nello stomaco creando etanolo (alcol etilico) e può essere più che indigesto per gli animali. Non diamo al cane ed al gatto pane, pizza o altri tipi di prodotti da forno non ben cotti.
Uva e uvetta sultanina: tossiche per gli animali domestici, inclusi gatti, cani e furetti. Il particolare agente tossico e il meccanismo d’azione sono sconosciuti e si suppone che la tossicità sia causata da qualche sottoprodotto del processo digestivo di uva/uvetta. L’effetto finale di un’overdose di uno di questi alimenti è l’insufficienza renale. Il numero di acini sufficiente a far insorgere la tossicità è approssimativamente di 1 per ogni 2 kg. A un cane di 20 kg basterebbero solo 10 acini per assumerne una dose tossica. L’uvetta sultanina, invece, può essere tossica in ragione di 3 ogni 2 kg, o 30 uvette per un cane di 20 kg. I segnali clinici di solito si manifestano dalle 6 alle 24 ore dall’ingestione.
I primi segnali di intossicazione sono gastrointestinali, come inappetenza, vomito e diarrea. I segnali di insufficienza renale includono anche vomito e riduzione della quantità delle urine. Come per ogni tipo di intossicazione, il fattore tempo è cruciale. Contattate immediatamente il vostro veterinario se sospettate che il vostro animale possa aver ingerito uva o uvetta. Il trattamento previsto in questi casi serve a prevenire l’assorbimento nel tratto gastrointestinale, inducendo il vomito e somministrando carbone attivo per attaccare l’uva/uvetta digerita nell’intestino. La decontaminazione del tratto gastrointestinale è utile solo se iniziato da entro le tre alle sei ore dall’ingestione. Quanto prima verrà rimossa l’uva/uvetta, tanto più sarà ridotto il pericolo di insorgenza di problemi renali letali. Per alcuni giorni sarà richiesto il ricovero con somministrazione di flebo e medicazioni iniettabili miranti a sostenere la funzionalità renale. I valori renali vengono monitorati quotidianamente. Purtroppo, la prognosi per la guarigione degli animali con insufficienza renale è scarsa. Il miglior consiglio è quello di evitare di dare uva/uvetta al vostro animale.
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