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L'emangiosarcoma, un nemico silente
Conoscere l'emangiosarcoma così da potersi allertare in tempo e cercare di arginare i danni che provoca
L'emangiosarcoma nel cane è un nemico silenzioso ed infido.
Cos'è l'emangiosarcoma
Non ve lo spieghiamo noi: vi facciamo leggere un articolo esaustivo elaborato dai veterinari di un centro di cui ci fidiamo, dopo esserci stati per la nostra canìna nata paraplegica adottata che aveva due mesi e mezzo.
Anche l'articolo di un altro centro veterinario descrive bene l'emangiosarcoma, e lo descrive come l'ho descritto io: silente.
Vi raccontiamo l'esperienza di una nostra utente, Martina, e purtroppo anche la nostra.
Ottobre 2015: sono seduta sul divano, sento le tue zampette alzarsi, esci dalla cuccia, due passi e.. Cadi a terra! Occhi smarriti, peso morto a terra, ti sollevo, ti stringo a me e da lì la corsa dal veterinario. Erano le 17, grazie al cielo il nostro dott. Rainer Schneider di Varese ci ha aiutato, insieme alla dott. ssa Ingrid Foti! Diagnosi, una massa, una massa alla milza. Era impossibile operarti d'urgenza, troppo debilitata, una emorragia interna ti aveva messo in queste condizioni.
Fu la settimana più lunga della mia vita, tra flebo e punture per risollevarti. Il medico mi diceva sempre di controllarti le mucose. Eri anemica. Erano bianchissime.
Non sapevo se saremmo arrivati al giorno dell'intervento. Una gran paura.
Novembre 2015: 7 giorni esatti e ti addormentarono tra le mie braccia, i veterinari non si sbilanciarono, poteva andar tutto bene ma non si poteva sapere. Avevi già 10 anni e in una condizione simile bisognava solo sperare. Io mi sentivo in colpa... Come potevo non essermi accorta prima? Perché non notai che eri più stanca? Saltavi meno? Nulla mi aveva dato l'allarme e mi ritengo fortunata di averti visto star male perché se solo fosse accaduto nella notte non saresti stata più con me.
L'operazione fu velocissima, avevano il tempo contato, dovevi stare il meno possibile sotto anestesia e mi fu riferito che dovettero interromperla e passare a quella gassosa perché stavi perdendo i battiti.
Ti salvarono.
In quel momento non mi interessava di sapere che massa fosse, eri con me, eri sveglia.
Passarono pochi giorni e mi fu comunicato che era un emangiosarcoma, uno dei peggiori tumori dai quali non c'è via di scampo. Cosa ancora peggiore è che era scoppiato: ecco il perché di quella emorragia.
Ti diedero 4 mesi di vita, era impossibile che le le cellule non si sarebbero riprodotte perché il sangue in circolo era contaminato.
Furono 4 mesi intensi, tra tante avventure nuovamente insieme e tanti momenti in cui ti guardavo in silenzio piangendo. Non mi davo pace, avevo paura di perderti. Mi ripetevo che i miracoli esistono. Passarono altri 3 anni e 2 mesi. Facevamo un controllo annuale ma non è bastato per prendere di nuovo in tempo la nuova massa che nel giro di una settimana ti tolse l'appetito. Una nuova massa dallo stomaco in giù ti portò via per sempre da me, dai miei bimbi, dalla mia famiglia, dal mio mondo.
Ora sei li, sotto ad un grande albero, e quando la mattina esco di casa ti guardo e in silenzio giro l'angolo.
Wendyna del mio cuore 06/10/2005 - 29/01/19
Martina
Purtroppo è capitato anche alla nostra Ken-di.
Ken-di iniziava a diventare anziana. Nonostante sapessi che appunto non era più una giovincella, e che non è mai stata un cane agitato o particolarmente attivo, il suo comportamento apatico che stava manifestando negli ultimi tempi mi allarmava. Avendo perso Chaac per una stramaledetta insufficienza renale qualche anno prima, tormentata dal dubbio la porto dal veterinario a fare le analisi. E' il 28 gennaio 2015.
Le analisi sono buone, non ci sono valori fuori norma. Mi tranquillizzo, ma la tengo sott'occhio.
Quattro giorni dopo decido di portarla di nuovo dal veterinario: mi sembrava davvero svogliata, indebolita, sebbene mangiasse normalmente e rispondesse bene alle mie coccole ed ai miei inviti di gioco.
Il veterinario la visita di nuovo e decide di farle un paio di radiografie, per indagare se ci fosse un problema interno.
Le lastre non mostrano nulla e il veterinario mi congeda tranquillizzandomi ed invitandomi a informarlo se l'apatia di Ken-di fosse proseguita.
4 febbraio 2015, 3:30 di notte. Un rumore mi sveglia. Quello che sento è un bimbo che grida piangendo. Penso fra me e me, ancora semiaddormentata, che un bambino dei vicini probabilmente non stava bene.
Mi intristisco ma ricado addormentata. Poi accade di nuovo, stavolta il rumore mi desta maggiormente. Che strane grida, mi dico. Poi riacquisto la lucidità che il sonno mi aveva levato e mi irrigidisco. Ma questa è la Ken-di!!!!!!!!!!
Mi precipito al piano di sotto e la trovo a terra, vicino al divano, sdraiata in posizione strana, innaturale. Penso subito che scendendo dal divano si fosse fatta male, probabilmente ad una zampa, visto che la posizione di una delle zampe era particolarmente strana.
Immediatamente le stringo quella zampa da cima a fondo, con cautela, per cercare di capire se il dolore che la faceva gridare potesse provenire da lì, ma niente, evidentemente non era la zampa.
Le tocco le altre zampe, cerco di capire, le alzo la testa... Niente, sembra tutto normale.
Attendo un attimo e di nuovo sento quell'urlo straziante di dolore che avevo sentito poc'anzi.
Volo a prendere il telefono, chiamo per allertare il pronto soccorso veterinario 24h/24, perchè i dottori non attendono svegli.
Mi risponde il veterinario di turno al quale spiego l'accaduto: mi dice che probabilmente si tratta di coliche gassose, che generalmente sono assai dolorose, e che spesso i cani gridano in quel modo quando accade loro una cosa del genere. Siamo d'accordo che se il dolore non passa scaricandosi a breve, sarei volata giù al più presto.
Nel frattempo salgo a vestirmi per uscire.
Il dolore non passa, e Ken-di pare non scaricarsi. La afferro, era come un peso morto.
Cerco di prenderla in braccio, sono 23 kg... A fatica riesco, fra l'apertura e la chiusura della porta, e il fatto che mi scivolava, a portarla in macchina, che è nel box, che è anche lontano.
Voliamo dal veterinario.
Ken-di viene visitata, ed il veterinario mi dice: in effetti ha l'addome gonfio, ma dobbiamo capire perchè.
Non so cosa abbia fatto in quel momento per diagnosticare che si trattava di un'emorragia interna, perchè nel frattempo sono tornata a chiudere la macchina.
Altra lastra, e diagnosi definitiva: rottura della milza con conseguente emorragia. Probabilmente causata da un emangiosarcoma splenico.
Spiego incredula al veterinario che Ken-di aveva fatto alcune lastre tre giorni prima, ed il veterinario mi chiede come mai non le era stata fatta anche un'ecografia. Non sapevo rispondergli: se avessi saputo che sarebbe servita un'eco senza dubbio l'avrei chiesta al veterinario... Ma io non sono un veterinario, purtroppo!!!
Non potevo quindi sapere che un'eco sarebbe stata utile per la diagnosi.
Poco dopo la terribile notizia: "Questo cane sta morendo".
Il veterinario me l'ha lasciata abbracciare, coccolare, ma lei ha sentito i miei abbracci per troppo poco tempo.
Ken-di stava già volando sul ponte ed io non ci potevo credere.
E'accaduto tutto così in fretta, in un paio d'ore, in quella stramaledetta notte di febbraio, ma soprattutto, è accaduto il peggio nonostante l'avessi portata a visitare due volte nei sette giorni precedenti la sua dipartita.
Ogni tanto guardo la cartelletta in cui ci sono i suoi referti (analisi e lastre fatte in quei giorni) e penso sempre che tutti noi dobbiamo conoscere cosa sia l'emangiosarcoma, per poter cercare al più presto di arginare i danni che provoca, qualora sia possibile.
E' un tumore maligno e subdolo, come avrete letto negli articoli linkati qui sopra ha conseguenze fatali, ma in alcuni casi, come per esempio quello di Wendy di Martina, operando il cane si può far sì che viva altri mesi, talvolta anche anni.
Ciao Ken-di, patata della mamma. Perdonami. Nonostante ti abbia portato a visitare due volte, non ho avuto l'idea, non ho avuto la sensazione, non ho avuto lo spunto che mi ha portato a chiedere al veterinario un'ecografia.
E poi, forse sarebbe stato troppo tardi lo stesso. L'emangiosarcoma era ormai nella tua milza.
Ti voglio un mare di bene dolce tata. Ci vediamo sul ponte.
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Il 4 marzo alle 2:30 muore Max con un'emorragia interna.
Ritorniamo il giorno dopo dal veterinario senza dirgli che il cane è morto e mi dà l'esito delle analisi e mi disse che non sono buone e gli diciamo che il cane è morto. Lui mi fa "potrebbe essere morto per avvelenamento o leucemia".
Il 5 e 6 portiamo gli esami da due veterinari che in meno 5 minuti mi hanno diagnosticato l'emangiorsarcoma maligno.
I sintomi che Max mostró furono mancanza di appetito, anoressia, respiro affannoso, dolori atroci che partivano dall'addome fino al retto, debolezza. In più nonostante avesse questi sintomi voleva sempre giocare.
Un bacione a Max lassù sul Ponte.
Alle 21.30 dato che era in veranda la chiamo per rientrare ma lei non viene, quindi esco e mi accorgo della sua apatia, non riusciva ad alzarsi e e tantomeno a salire su un cuscino messo li a terra. Le zampe posteriori cedono... Sembra in coma. Corro alla clinica h24! Le misurano la temperatura: 36 gradi... Era in ipotermia. Mucose bianche. Lastre ed ecografia evidenziano emoragia interna. Si era rotta la milza.
I medici sapevano che non aveva nessuna probabilità e me l'hanno lasciata salutare per alcuni minuti. Ancora aveva la forza di guardarmi e scodinzolare.
Anche se c'era l'1% cento di possibilità, l'ho fatta operare... Ma ovviamente hanno aperto e chiuso. E' andata in arresto cardiocircolatorio. Tutto si è svolto in una manciata di ore.
Ciao dolce Phoebe, a presto.
Grazie Assunta per la tua testimonianza, che servirà sicuramente a fare capire quanto questo bruttissimo male sia subdolo e cattivo.
Un abbraccio. So cosa hai provato, purtroppo.
Sono nella vostra stessa situazione con il mio Labrador di quasi 4 anni! Gli è stato asportato 1 rene ed è stata tolta la massa circa 1 mese fa, al momento sembra pulito ma ci hanno dato pochi mesi, abbiamo escluso le chemio, vorrei sapere la tua esperienza , se i farmaci omeopatici hanno prolungato la vita del tuo cane. .
Grazie mille
Ambra
Mi permetto di risponderti, premettendo che mi dispiace molto per il tuo bau.
Più che cura omeopatica, cercherei una terapia microimmunizzante, in quanto i tumori non possono essere risolti con l'omeopatia (non ci sono evidenze scientifiche)
Anche per quanto riguarda la microimmunoterapia non sono stati pubblicati studi che la facciano ritenere risolutiva, ma potrebbe aiutare, spingendo il sistema immunitario a reagire.
Ti/vi auguro ogni bene, tienici aggiornati!
Scelsi una cura omeopatica (palliativi ovvio ma nemmeno la chemio hanno risultati risolutivi).
Controllo ecografico per vedere metastasi annuale circa e esami sangue ogni 6 mesi.
In bocca al lupo!