Hai già trovato la struttura ideale per weekend e vacanze con il tuo cane o gatto?
Storie di adozioni
Hai adottato un cagnolotto o un micio?
Raccontaci la vostra storia, saremo lieti di pubblicarla!
Qui trovano spazio le vostre storie: raccontateci la vostra adozione, come è andata, raccontateci come avete scelto il vostro amico del cuore, il primo periodo insieme!
Questa è la storia dell'adozione del nostro Chaac:
Il 27 dicembre 2003 il nostro angelo Gacchan, il canetto fondatore di Dogwelcome, ci ha lasciato.
Il 2 di gennaio, alla riapertura dei canili, siamo corsi ad adottare un altro cane, con addosso una tristezza infinita e consapevoli del fatto che non stavamo di certo cercando un sostituto. Potevamo però salvare un altro bau da una brutta situazione. La grave malattia di Gacchan e la sua dipartita ci hanno fatto soffrire moltissimo: sapevamo che aiutando un altro quattrozampe e dandogli l'affetto che si merita ci avrebbe aiutato a passare quel terribile periodo. E' uno scambio d'affetto incondizionato, da entrambe le parti.
Quel giorno pioveva a dirotto e avevamo dimenticato a casa gli ombrelli. Abbiamo deciso di visitare tre canili, e così abbiamo fatto. Al terzo canile, l'unico dei tre privato, ovvero non gestito da volontari (sappiamo tutti quello che significa...), stavamo guardando tutti i bau che saltavano come molle dietro alle sbarre, come a dirci "Prendi me ! Prendi me !" e nel frattempo chiedevamo notizie su di loro all'inserviente che ci stava accompagnando.
Non aveva molte info da darci, anzi al contrario. I cani non avevano nemmeno un nome, solo un numero. Ad un certo punto, parlando, ci siamo fermati nei pressi di una gabbia, nella quale un cane stava saltando per farsi notare, e ci siamo accorti che un altro cane, nero, stava lentamente uscendo dal suo box coperto. Subito ci siamo chiesti come mai non fosse fuori come gli altri a farsi vedere per farsi portare via, e abbiamo domandato all'inserviente il motivo a causa del quale quel cane aveva l'aria così sconsolata.
Ci ha risposto che era in gabbia da più di quattro anni, che era uno dei veterani, e che, citiamo letteralmente, "non se lo portava via nessuno".
Una nostra amica veterinaria che fa la volontaria nei canili da parecchio tempo ci aveva raccontato un giorno per caso, tempo prima, che i cani neri sono i meno richiesti, secondo la sua esperienza, senza però che lei sappia il motivo di questa cosa, motivo che anche noi non riusciamo a comprendere per nulla.
Il cane nero si è fermato in mezzo alla gabbia, ha tirato su le orecchie e stortato la testolina con fare curioso per capire perchè gli altri cani stessero facendo un frastuono terribile, e poi ha... sbadigliato. Probabilmente davvero non ci credeva più. Non pensava di poter mai uscire da quel posto. Noi ci siamo guardati negli occhi, ed entrambi abbiamo detto all'inserviente: questo sarà il nostro cane. E così è stato.
Chaac è venuto via con noi, sotto la pioggia battente. Chaac, in effetti, è il nome del Dio Maya della pioggia.
In macchina ha vomitato tutto ciò che aveva nel pancino, probabilmente era la prima volta che faceva un viaggio in un'auto. L'abbiamo stracoccolato da subito e la sua presenza ci ha riempito il cuore di gioia. I primi giorni in casa era stranito (V. foto...). Ora è felicissimo, ha imparato di nuovo a giocare, a non avere più paura mentre mangia... (appena adottato se gli passavamo vicino mentre mangiava faceva caììì e si abbassava, come a parare un calcio o qualcosa di simile - qualche maledetto in passato deve averlo attirato con il cibo per picchiarlo).
E' un cane dolcissimo e docilissimo.
Questa è la storia dell'adozione di Ken-di:
Avevamo pensato che Chaac potesse avere un'amica: in fondo in casa c'era spazio anche per un altro bau. Stavolta però femmina (ovviamente da sterilizzare qualora ancora non lo fosse), così abbiamo definitivamente deciso. Allora abbiamo cominciato a guardare ancora più attentamente gli annunci che ci arrivavano al sito, volevamo una cana che avesse particolarmente bisogno di trovare una casa. Abbiamo letto un annuncio per una cana adulta, che viveva per strada in una situazione insostenibile, ed abbiamo contattato la ragazza che aveva fatto girare l'appello, la quale ci ha messo in contatto con un'altra ragazza, ovvero colei che voleva salvare la cana. Detto fatto !
Siamo andati a trovarla con Chaac: si sono piaciuti, ovvero sono andati d'accordo da subito, anche se non sembravano interessatissimi l'uno all'altro, però almeno si sono ottimamente accettati... Ora come ora invece dormono accanto sul divano, e si vede lontano un miglio che si vogliono molto bene, ogni tanto si fanno anche i bacini muso-muso :-) - Ken-di è una trappolotta, e nonostante sia una femmina, è diventata lei il capo del branco di casa. Adora correre e saltare, è intelligente e sensibile e noi la adoriamo, come adoriamo tutti i nostri animali di casa [e non solo quelli di casa... ;-) ].
...E poi... Non c'è due senza tre :-). Abbiamo adottato Palluzza, canina paraplegica salvata da un cassonetto dell'immondizia a Porto Empedocle (AG). Attualmente, nel 2018, Palluzza compie 14 anni.
Chaac e Ken-di nel frattempo sono volati sul ponte (un bacio enorme, teneri angeli pelosi, il cuore di Dogwelcome è sempre con voi...) e sono arrivati Bago, 5,5 kg di dolcezza, trovato a mezzanotte e un quarto di una notte estiva in mezzo ad una strada e Raki, miciotta che si è presentata in giardino con i suoi due cuccioli dicendo: "Ho fame!" :-)
I cuccioli hanno trovato casa presso un'ottima famiglia e Raki è entrata a far parte dello staff Dogwelcome :-).
Annalaura di Dogwelcome
Questa è la storia di Clara di Torino e del suo Max:
Ho adottato dal canile ENPA di Torino (via Germagnano) un magnifico cagnone, un bracco tedesco adulto MASCHIO, di circa 5 anni, un cane bello, forte e allegro, del peso di kg. 35.
Evidentemente non aveva mai vissuto prima in un appartamento, probabilmente era appartenuto a un cacciatore che lo custodiva in un box e poi si era fatto i suoi mesi di canile. Come purtroppo prevedibile, appena adottato dal canile il bel bracco faceva pipì in casa, era infatti abituato a far pipì dove e quando gli pareva, senza regole. E che pipì, un maschio adulto di taglia grande !! Inoltre, giunto nel nuovo ambiente di casa mia, doveva chiaramente marcare il territorio ! Ora è con noi da un mese esatto.
I primi quindici giorni sono stati faticosi, ma poi gli episodi di pipì in casa si sono diradati, il disastro capitava solo più 2 o 3 volte a settimana. E la buona notizia è che ora ha smesso ! Sono riuscita ad educarlo ed ha perfettamente capito che la pipì si deve fare fuori. Invito chi adotta animali adulti che non hanno mai vissuto in appartamento, chi li adotta dal canile, ad armarsi di pazienza, buona volontà, ottimismo: se ne esce, eccome ! Non l'ho mai punito, giusto un bel "NOOO" urlato con voce forte e decisa ed una pacca sul sedere. Nella prima settimana, ero arrivata a scendere in strada fino a 20 volte, anche nottetempo, allo scopo di prevenire le pipì. Poi le uscite sono diminuite a 12, e si sono attualmente attestate sulle 7 - 8 uscite quotidiane. Ma è certo che le uscite "obbligatorie" (cioè preventive) diminuiranno ulteriormente. E' chiaro comunque che un maschio adulto di grossa taglia ha bisogno di fare grandissime pipì. Ma comunque tutto questo impegno è per un buon motivo.
Questo bellissimo animale, che è una splendida compagnia, ha ora una casa calda, pulita, cibo sano e l'affetto di tutti noi. A margine, segnalo anche che i responsabili del canile ENPA di via Germagnano a Torino, ai quali -durante la classica loro telefonata di controllo post-adozione, avevo confidato il problema e tutto l'impegno che ci stavo mettendo per risolverlo, lungi dall'incoraggiarmi o dal darmi consigli utili per l'addestramento del cane alla vita domestica, mi hanno aggressivamente intimato: "Se non le va bene che pisci in casa, lo deve riportare in canile immediatamente !!!", come se uno dovesse accettare una cosa del genere ! (Non ho parole sulla villania ed incompetenza dello staff di quel canile). Per fortuna, io non ho mai preso in considerazione l'idea di riportare la bestia nelle sporche e desolate gabbie. Ma ho tenuto duro ed ho voluto dare un'opportunità di vita più felice al cane. - Clara, gennaio 2007
Ora il bracco (con me da tre mesi giusti) è capace di trattenere la pipì anche per ore e, se mi fossi scoraggiata dopo i primi 10 giorni o se avessi dato retta ai gestori del canile ENPA di Torino, il bracco sarebbe tornato in canile: invece è un cane meraviglioso, molto equilibrato, ha imparato tutto quello che c'era da imparare sulla vita in appartamento, ed è ora membro a pieno titolo della mia famiglia. E si è pure fatto una settimana di vacanza in montagna, correndo come un pazzo su e giù per la valle con l'amica-sorella boxerina (ho due cani). Era così felice !
Clara
La poesia che Raffaell@ ha dedicato
alla sua canetta Lilly, adottata in canile
Ti ho portato via, guardandoti
negli occhi grandi,
ma adesso capisco che tu
sola fosti a scegliere me.
Nei tuoi rumorosi giochi
infiniti e pazzi, nei tuoi salti,
nel tuo dolce profumo di legno,
trovo di nuovo gioia.
Amore incondizionato.
Linfa vitale, forza,
risveglio, senti il mio cuore,
il mio dolore o la mia pace.
Senti come se ti parlassi dentro.
Sei la mia fata, un dolce angelo,
che si addormenta prima di me
occupando metà letto.
La poesia di Raffaell@
dedicata al canile
Una giornata come tante,
tra spruzzi d'acqua
e ferite da curare.
Una giornata di fresca nebbia
e feroce ombra;
una giornata per pensare solo a voi.
Coprirvi dal freddo
con la coperta dell'Amore
e umanamente maledire
-per voi che perdonate-
chi vi ha sprezzati
e abbandonati, chi
vi ha violentato la libertà
chi non sa cos'è la vita
che solo voi,
sapete alleviare.
Amorevoli, fedeli, morbidi
Amici: aspettate, aspettate
ancora -ve lo dovete-
domani vi apriremo la porta
della libertà:
qualcuno si fermerà e si perderà
nei vostri occhi profondi.
Qualcuno che sentirà
il vostro Amore incondizionato
e vi porterà con sé,
nelle carezze, nel rispetto.
Questa è la storia di Tathiana e della sua Luna:
Estate 2000, sono in giro per internet quando rimango colpita da un inserzione del sito dell’Enpa: tre cuccioloni di simil pastore tedesco cercano una mamma e un papà! Rimango colpita da quei musetti e allora chiamo subito la sede Enpa di Segrate per fissare un appuntamento.
Vado a vederli, sono davvero bellissimi, magrissimi e con le gambe lunghe lunghe… Ma oltre a loro ci sono tanti e tanti canetti che vogliono coccole… Non reggo a vedere tutti questi musetti e scoppio a piangere… Eh si… Chiedo ad una volontaria se è possibile adottare uno di questi lupacchiotti, che non è il primo cane in vita mia e che a fine anno mi trasferirò in una casa con giardino, naturalmente le spiego anche che il cane non rimarrà relegato in giardino come purtroppo ahimè fanno parecchie persone…
La volontaria mi dice che fino alla fine dell’anno non mi può dare il cucciolo in quanto vivo ancora in appartamento (???), io rimango un pò così ma effettivamente questa cosa mi ferma… Penso per 5 secondi … Fino a quando mi dice che se voglio uno di quei lupacchiotti, me lo possono dare a fine anno però devo pagare l’adozione a distanza… Se no nulla.
Rimango un po’ allibita dalla risposta della volontaria… Decido di lasciare perdere e me ne vado… Non so… Mi sembrava che puntasse più nel ricevere i soldi per l’adozione piuttosto che rendere felice un esserino…
Dopo un po’ di giorni, esattamente il 14 di agosto, decido di fare un salto al canile di Trezzano sul Naviglio. Siamo nella zona cuccioli, tutti che saltano sulle sbarre per farsi accarezzare, tutti tranne un batuffolo nero, con due occhi da mucca… è li che osserva in un angolino….Io rimango colpita da questo musetto, chiedo al gestore del canile delle informazioni: non ha una bella storia (come tutti del resto) è una femminuccia, è stata buttata dentro al recinto del canile chiusa dentro un sacco, poi, un mesetto e mezzo fa una coppia ha deciso di adottarla per poi riportarla indietro dopo un mese perché in casa “sporcava” (ma dai… forse dovevano andare a prendersi un peluche… oppure dovevano andare in ferie ed il cane era diventato una rottura di scatole…) …e che se volevo quella cucciola dovevo essere convinta al 100%... perchè era già stata traumatizzata abbastanza…
Mi dice di pensarci e di non avere fretta, che comunque doveva completare il ciclo di vaccinazioni che aveva iniziato e che doveva essere sterilizzata, me ne torno a casa e dopo 5 secondi che ho messo piede dentro casa mi sono chiesta “ma che cavolo ho fatto, l’ho lasciata li ????”
Sono corsa in canile (che tra l’altro stava chiudendo) e sono andata a prendere la cuccioletta… Chi se ne frega delle vaccinazioni e della sterilizzazione, mi sono presa tutto a carico pur di portarla fuori da li !
Primavera 2007 - Luna è mia compagna di vita da ormai 7 anni, ne ha combinate tante… ma non mi pento affatto di averla adottata, ha imparato a stare a casa da sola (ha sofferto di ansia da separazione) e, tranne al lavoro purtroppo, me la porto da tutte le parti: vacanze, mercato, ristoranti, negozi…
Tathiana
Questa è la storia di Jessica, che ha adottato Oliver
Era aprile del 2006, io e il mio ragazzo avevamo deciso di vivere insieme e da poco avevamo preso casa. Il mio trasferimento definitivo però sarebbe avvenuto solamente a settembre del 2006, in quanto la mia famiglia è sempre stata piuttosto "restrittiva" e ho dovuto contrattare l'uscita definitiva da casa. Premetto che, data la severità dei miei genitori, per il periodo da aprile a settembre, stando alle loro condizioni non avrei dovuto interessarmi per nulla alle "faccende" che avvenivano della nuova casa fino al trasferimento definitivo (non chiedetemi perchè, io ancora me lo domando !!). Il mio ragazzo da tempo insisteva perchè andassimo al canile ad adottare un cucciolo (il mio + grande desiderio!), ma la restrittività dei miei genitori e il nostro lavoro erano un problema enorme per me, finchè, un sabato pomeriggio, non mi ci ha portata a sorpresa. Mi sono innamorata a vista di tutte le creaturine del canile, ma continuavo a pensare a come avremmo fatto ad accudirlo e con fare per nulla convinto ho lasciato che fosse il mio ragazzo a fare tutto. La direttrice ci ha detto che avrebbe telefonato lei più avanti perchè era ancora presto per farli adottare. Passate 2 settimane dalla visita in canile, riceviamo la fatidica telefonata....di corsa al canile per portare a casa il piccolino !
Era l'esserino più bello del mondo, scodinzolava come un matto e annusava l'auto il ogni angolo, finchè si è addormentato in braccio a me. Ero felicissima, le paure se ne sono andate e da quel momento sono iniziati i miei "sotterfugi" per potermi prendere cura del piccolo senza dare sospetti in famiglia; risveglio alle 5.30 del mattino e via dal mio ragazzo per stare con Oliver durante la sua assenza, approfittavo di ogni pausa dal lavoro per andare dal cucciolo durante il giorno (il mio ragazzo esce di casa alle 6 e torna alle 19.30) e la sera stavo dal piccolo fino al rientro del mio ragazzo, adottando come scusa in famiglia che facevo degli straordinari. Tutto questo fino al mio trasferimento a settembre 2006.
Ora sono strasoddisfatta di ciò che ho fatto, nonostante le difficoltà Oliver è perfettamente educato e non dà problemi se lasciato solo a casa, ai miei ho raccontato tutto e si sono stupiti per la mia tenacia ed ora... Io e il mio cucciolo siamo inseparabili !!
Jessica e Oliver
La storia di Dana e Jasmine:
Anch'io ho una piccola storia da raccontare... Non è proprio un'adozione ma un salvataggio. Premetto che i miei animali non sono stati acquistati: Ivan il maremmano, Minù la gatta persiana e Dudù il pappagallo più chiaccherone che mi poteva capitare sono stati dei graditissimi regali... Ma con Jasmine è stato diverso.
Estate 2005, io abito con il mio compagno Andrea in campagna, dove ci sono tanti gatti randagi ai quali naturalmente ogni mattina porto del cibo. Tra questi gatti c'era una bellissima miciona incinta, io la tenevo sotto controllo per capire quando avrebbe partorito... Il 14 agosto me la ritrovo al solito raduno per la pappa senza pancione !! Ho fatto un giro e la mia vicina mi ha detto che i cuccioli erano nel suo giardino dentro uno scatolo al sicuro ! Ma i gatti spesso quando si sentono troppo osservati cambiano di posto i loro cuccioli e lei infatti li aveva spostati in luogo sicuramente più nascosto. La notte del 30/08 viene giù un temporale incredibile e tutta la notte sentivo un pianto continuo ed insistente vicino il mio giardino... Non si fermava un minuto di piangere, era un lamento disperato...
La mattina successiva dopo varie ricerche riesco a trovare il punto esatto da dove proviene il pianto disperato accanto il mio giardino sotto un vecchio congelatore c'era sicuramente qualcosa... Per fortuna il mio compagno è magrissimo e riuscendo ad infilarsi sotto il congelatore scorge un gattino piccolissimo immerso nell'acqua quasi annegato... Era lei, Jasmine... Piccolissima... Subito riscaldata, nutrita con il contagocce e poi con il biberon ogni tre ore come un bambino... Ho chiamato il veterinario il quale mi spiega che devo fare le stimolazioni per i bisognini altrimenti non ce la fa... Beh! Ora ha quasi due anni ed è bellissima... E' molto vivace e non ci crederete, ma adora l'acqua ! Lei è viva grazie a noi e questo mi fa sentire benissimo perchè nel mio piccolo ho salvato un animale da morte sicura e gli ho donato una famiglia (la nostra) che l'adora...
Grazie, Dana
La storia di Michela e Clio:
Ciao, sono Michela e poco tempo fa, mentre ero a Milano per lavoro, ho dato una sbirciatina alla pagina adozioni del sito Dogwelcome, cosa che non facevo da molto tempo (guardavo e riguardavo per bene il sito, ma non aprivo quella pagina perchè a casa mia c'erano già due pelosotte...)
Poi il 22 febbraio una di loro se n'è andata per una leucemia lasciando un vuoto incolmabile ed una tristezza nel mio cuore che non riesco a descrivere... Ho pianto per giorni e ancora adesso se ci penso piango perchè mi sembra impossibile non averla più qui, a volte mi sembra di sentirla dietro di me, silenziosa come era lei, che mi fissa con i suoi splendidi e dolcissimi occhi nocciola. L'avevo presa da un canile, magra e spaventata e nei 4 anni passati insieme l'ho vista rinascere e diventare sempre più fiduciosa e coccolona. Ho cercato per giorni una cagnolina che le somigliasse, la volevo uguale a lei, in tutto...
Poi ho visto sbucare dal monitor quel musetto bianco della quale si vedevano solo un grosso naso rosato e due giganteschi occhi marroni dolci dolci e di getto ho risposto all'annuncio. Dopo essermi accordata con il proprietario per vederci, ho cambiato idea mille volte... Ero indecisa, avevo paura di un sacco di cose poi l'ho incontrata ed è stato amore a prima vista ! Clio è dolcissima, bianca e morbida, non sta ferma un attimo e segue come un'ombra tutti i nostri movimenti, come faceva Joy... Ci guarda anche come lei, rantola nel lettone come lei... Insomma, è stato un grande dono e ha portato tanta gioia nella nostra casa ! Non ha subito traumi, quindi ha un carattere molto forte, molto maschile, a volte si impone in maniera così decisa che ci spiazza... Ed è stato così che si è conquistata l'inconquistabile... il lettone... sigh sigh !! Speriamo vada tutto bene e continui ad esserci un rapporto di reciproca tolleranza con l'altra cagnolina, Wilma, e con i gatti... Purtroppo qualche "attacco" c'è già stato ma non grave: magari con il tempo si assesterà tutto.
A presto, Michela
La storia di Choppy di Arianna, Claudio e Alice
E' un giorno di settembre, come tanti. Sto smanettando senza troppa convinzione al pc, e navigo in internet nei vari siti. Ad un certo punto, non ricordo come, capito in un sito di un canile della provincia di Torino, uno dei tanti. Chiamo Alice, la nostra bambina di 11 anni, per farle vedere le immagini, lei le adora, ha una collezione di statuine di cani in camera sua perchè è allergica sopratutto al pelo del gatto ma anche a quello del cane, e allora si consola con i cani ovunque li possa mettere: sui raccoglitori e i quaderni di scuola, sul calendario, sulle magliette e le borsette. Alice, come me e Claudio, il mio dolcissimo marito, ama molto i cani. Porta ancora nel cuore il ricordo di Toby, un cagnone gigantesco e buonissimo che aveva trovato me e Claudio in montagna tanti anni fa.
Toby era arrivato denutrito, spelacchiato, con un bernoccolo in testa e una zampotta dolorante magro da far paura durante una nevicata di quelle che non ci ricordiamo neanche più, nel lontano 1989. Lo avevamo sfamato e curato con l'aiuto di un veterinario locale, poi la nostra vicina che abita in montagna, accanto a noi, si offrì di tenerlo con sè. Suo marito costruì una bella cuccia per Toby, che nel corso degli anni riprese ad essere il cagnone dolce che era sempre stato, rimise su un po' di ciccia e invecchiò serenamente fino alla fine dei suoi giorni in questo paesetto di montagna vicino a Mondovì (CN) dove è stato sepolto. Alice si ricorda ancora di Toby, perchè da piccola lo prendeva per un pony, e gli saliva in groppa come fosse un cavallino. Lui, cagnone buono e tenero, aveva un occhio di riguardo per quella cucciolotta, e lasciava che si divertisse così senza protestare mai.
Ma torniamo al giorno di settembre... Mentre navigo a vista con Alice accanto, mi imbatto nel musotto tenero di un cagnolino buffissimo. Leggo i dettagli: pelo fulvo corto, anni 6, timido e pauroso, orecchie da Dumbo... Leggo anche il nome "Choppy". E' adattissimo per un cagnolino così... Alice sorride e mi dice..."mamma guarda... Non è bellissimo?". Io la guardo e rispondo: "si Alice...è vero. Lo è". Alice mi guarda con gli occhi tristi, e prova ancora con la solita domanda "Mamma, ma se mi passa l'allergia, potremmo avere un cane?". Mi commuovo. Anche a me e a mio marito piacerebbe, ma la salute di nostra figlia viene prima di tutto. "Si Alice, certo che potremmo". "Mamma, anche se non possiamo prenderlo con noi in casa, lo adottiamo a distanza?", mi incalza Alice. "Così saprebbe che c'è qualcuno che gli vuole bene. Pensa mamma. Lui è piccolo, e il canile è pieno di cani grandi... dai mamma, possiamo? Almeno a distanza, mamma, possiamo adottarlo?". Detto, fatto. Chiamo le volontarie del canile, che mi spiegano come fare. Choppy è "nostro", almeno a distanza. Alice si fa stampare una sua foto, che appende sopra al suo letto e ogni sera sogna che le vada via l'allergia, per poter andare a prendere Choppy al canile. Anche noi ci siamo innamorati a prima vista. Il cagnetto è un buffissimo meticcio di 6 anni circa, con un bruttissimo passato alle spalle, e ha soggiornato per un lungo lasso di tempo al canile di Settimo prima di finire in quello di Chivasso.
Un giorno, al rientro da scuola, presa dalla malinconia di non poterlo avere vicino, Alice prende carta e penna e gli scrive una lettera...d'amore ! "Caro Choppy, io spero che mi aspetterai per quando verrò a prenderti, ti sogno ogni sera...ti prego non farti adottare da nessun altro..." è talmente commovente che i volontari la appendono alla bacheca del canile, insieme alle foto degli altri cani adottati... Un pomeriggio di sabato decidiamo di andare a fare la sua conoscenza. Alice è al settimo cielo, ma le spieghiamo che le reazioni del cagnino potrebbero non essere quello che lei immagina. Lei mi spiega che non devo preoccuparmi, in fondo non ci ha mai visti. Cosa ci aspettiamo che faccia? Che ci salti addosso all'improvviso?
Arriviamo a Chivasso, al canile, con un po' di magone. Ci presentano Choppy che in quel momento arriva da una passeggiatina all'esterno con un volontario: è davvero buffo. Con quelle orecchione sulla sua dolce testolina, sembra davvero un gremlin!...."Ciao Choppy bello, noi siamo i tuoi genitori adottivi e questa è Alice".... Stiamo assieme a lui per un po' e lo portiamo a spasso. Alice non vuole quasi che lo accarezziamo, e ci prende con insistenza il guinzaglio dalle mani mie e di mio marito ogni qualvolta tentiamo di portarlo noi. Lui si lascia pasticciare mansueto con gli occhi sgranati, Alice nota quanto sia mingherlino, dall'aria spaventata.
Anna, una delle meravigliose volontarie del canile ci spiega che questo è un cagnolino tremendamente impaurito e timoroso della sua stessa ombra, che ha davvero bisogno urgentemente di una casa per non morire di freddo e paura al canile, dato che non reagisce neanche quando è attaccato dagli altri cani più grandi, e che lei si sta dannando per trovargli una famiglia senza bambini troppo piccoli che lo tormentino, perchè ha bisogno di tranquillità per recuperare fiducia nell'uomo.
Parlando con Florence, l'altra volontaria referente del canile di Chivasso, viene fuori che lei ha avuto una fortissima allergia ai gatti che ha superato quando, oltre ai due cani adottati dal canile che possiede, ha accolto in casa sua anche tre mici. Lei sostiene che l'allergia si supera proprio venendo a contatto con quello che la scatena. E' il sacro principio dell'omeopatia: ciò che scatena una malattia è in grado di curare la stessa malattia, assunto a dosi diverse... In effetti, ma a "istinto animale" sono d'accordo... Stiamo ancora un po' con Choppy e poi andiamo a casa. Alice ha i lucciconi negli occhi, non siamo ancora ripartiti e già mi chiede se possiamo tornare a trovarlo il prossimo sabato...
La settimana passa infernale, con il tormento del cagnolino nel cuore... Parlo fitto fitto con Claudio, e concordiamo insieme di provare a tenere Choppy per un po', il tempo necessario per vedere se la teoria di Florence funziona con Alice e Choppy. Chiamo Anna e chiedo se il canile può affidarci temporaneamente il nostro cagnino del cuore, le spiego il motivo e lei acconsente... Così il sabato successivo siamo al canile di Chivasso e Alice è al settimo cielo... Un cane, VERO stavolta !!!
Choppyno è buonissimo già dal primo momento, ma è ancora triste e paurosissimo. I primi due giorni in casa nostra, non tocca quasi cibo, e si nasconde negli angolini più remoti, fino quasi a scomparire. Quando andiamo a spasso si appiccica ai muri e si fa piccolo piccolo, mentre tira il guinzaglio come neanche un Husky con la slitta. Basta un colpetto piccolo e corre disperato a rifugiarsi ovunque trovi un riparo e farlo uscire è difficile. La prima notte in casa la passa sotto al tavolo piccolo della sala.
Ma il mattino successivo, comincia ad annusare la cuccia provvisoria che gli abbiamo preparato sotto una grande pianta d'appartamento che abbiamo in sala, dietro a una poltrona, così si sente protetto. E' una vecchia cassetta della frutta di plastica, che abbiamo pulito e lavato, poi Alice ha recuperato un vecchio cuscino del suo lettino da bambini, gli abbiamo messo una bella federa e infine abbiamo recuperato una vecchia copertina. Non sappiamo se andranno bene, perchè non sappiamo neanche ancora se resterà con noi, dato che non vuole saperne di mangiare. Io però ho comprato una doppia ciotola, cibo+acqua, che ho messo in cucina e ho comprato del cibo umido per cani. Magari le crocchette non gli vanno proprio giù...
Noi mangiamo ai nostri soliti orari e così, la domenica a pranzo, mentre siamo a tavola, e facciamo apposta gli indifferenti nei suoi confronti, senza considerarlo troppo. Choppy si avvicina alla ciotola del cibo umido che gli abbiamo preparato e....comincia a mangiare!!! Evviva!! Abbiamo gli occhi lucidi. Forse ci riusciamo, chissà se vorrà restare con noi ?
Le due settimane seguenti di affido temporaneo serviranno a Choppy a capire su quale pianeta è atterrato con le sue Dumborecchie, ma alla fine di questo periodo avrà capito che può cominciare a sentirsi al sicuro: grandi pappe, grandi nanne con ronfamento incluso letteralmente spaparanzato, e grandi passeggiate. Siamo agli inizi di ottobre. Alice non ha problemi di allergia. Gli mette persino il naso sul collo e lo bacia a raffica ripetutamente sulla testa.
Sul finire delle due settimane chiamiamo Anna: Grazie Anna... Ci teniamo Choppy !!!
Anna esplode di gioia, era un po' preoccupata perchè Choppy era il beniamino del canile. Il sabato successivo andiamo a Chivasso per le pratiche dell'adozione definitiva. Tutto il tempo del viaggio da Torino a Chivasso (circa mezz'ora) Alice tranquillizza Choppy parlandogli all'orecchio e dicendogli che non deve spaventarsi se torniamo al canile, che non lo stiamo riportando lì ma anzi lo prendiamo definitivamente, beh si... La cosa è un po' complicata dal punto di vista di un cane, se uno ci pensa bene, ma le cose non sono sempre quelle che sembrano e ecco....insomma! E infatti Choppy fiuta l'aria del canile, abbassa le orecchie mesto e gli torna l'aria triste negli occhi che per due settimane abbiamo provato in tutti i modi a cancellare... firmiamo i moduli di affidamento, facciamo un giretto del canile per salutare i compagni di...sventura che rimangono ancora là e poi risaliamo in macchina con Choppy che sposta lo sguardo tra noi e Alice con l'aria incredula... "Sono fuori di lì!" - sembra dire - "Allora non è un sogno... Ho una casa!!".
Da quel giorno in poi, Choppy rifiorisce. Mette su qualche chiletto, vede il veterinario che lo visita, fa la detartrasi e curiamo l'otite, gli facciamo il bagnetto, mangia regolarmente e con grande appetito alle ore stabilite (è molto equilibrato e riservato, come carattere), e prende sempre più confidenza. Gli acquistiamo una cuccia nuova in cui trasferiamo cuscino e coperta di Linus, e ci segue praticamente ovunque. Stabilisce quali sono i suoi angoli preferiti della casa, prende definitivamente possesso del divano non appena questo viene lasciato libero da Claudio. Impara a fare sempre i suoi bisogni fuori, e se li deve fare di notte li fa sul tappetino che lasciamo in sala per lui, adora dormire sparapanzato, e poco alla volta si lascia andare.
Quando andiamo via qualche ora lasciandolo solo in casa trasferisce diligentemente tutte le ciabatte e le scarpe che trova nell'ingresso sul divano e le colloca in fila come se dovesse fare un'esposizione. Ha talmente affinato l'arte del "furto della scarpa" che adesso ce lo fa letteralmente sotto il naso. La tecnica è semplice ed efficace ed è questa: quando qualcuno di noi rientra in casa sono grandi feste e scodinzolate furiose... Choppy osserva attentamente i nostri movimenti e appena vede che ci mettiamo le ciabatte (dopo averle cercate in giro per la casa o sul divano per venti minuti...) quatto quatto si avvicina alle scarpe che annusa. Poi appena ci voltiamo con un movimento rapidissimo ci affonda il muso dentro, le prende e le trasferisce alla velocità della luce e a quel punto poco importa che si renda conto che lo vediamo: l'altra notte ha dormito con la testa dentro la scarpa di Claudio... Insomma è buffissimo!
Ha imparato a dimostrarmi quanto mi vuole bene quando capisce che gli preparo la pappa. Qualche volta mi chiedo se non si fa male, preso dall'entusiamo e dalla fame. Alla sera mentre gli preparo il cibo, per dimostrarmi il suo apprezzamento corre per tutta la casa, e sovente si lancia di testa sui cuscini del divano: è impressionante vedere i salti che fa... Sembra quasi che la gioia lo faccia "cavalcare"... Ma riesce anche a suscitare sentimenti di estrema tenerezza, quando per esempio alla sera non vuole saperne di uscire per il giretto idrico serale... Orecchie basse, zampe puntate, occhio languido e triste, coda tra le zampe, pancia quasi raso terra, passi lenti e difficoltosi... Non c'è che dire... E' piccolo ma ci sa fare!
E' diventato talmente bello che nessuno crede che abbia 6 anni: lo prendono sempre per cucciolo.... Noi siamo sempre più contenti, e gli vogliamo sempre più bene...in particolare Alice, per il quale è diventato un "fratello peloso" col quale talvolta bisticcia (e lui ringhia). Lo portiamo sempre con noi e quando proprio non possiamo lo lasciamo a mia mamma, che lui già conosce. Choppy non abbaia mai, proprio mai, e mia mamma dice che le spiace perché così le sembra quasi che non ci sia....
Bene, la nostra storia con Choppy l'abbiamo iniziata, e speriamo di finirla tra molti anni... 8 kg di cagnetto che ci hanno cambiato l'orizzonte e la vita. Tutte le volte che lo guardo negli occhi, gli chiedo scusa per tutto il male che noi umani facciamo a molti suoi simili... Ma lui sembra sempre rispondere "Ma voi no... Io lo so che ci volete bene!!" e mi sembra quasi che sorrida. Allego qualche foto del nostro piccolo re....
A proposito, mi sono dimenticata di raccontare ancora una piccola-piccola cosa....
29/10/2006 h. 9.06 Florence del canile mi manda un msg sul cellulare che dice così: "Gli amici di Choppy lo ringraziano: ieri sono venute tre famiglie per adottare lui e hanno preso noi ! (avevano tutte la foto di Choppy sul computer). Grazie amico Choppy per aver dato anche a noi una famiglia. Una zampata affettuosa da Frodo, Luna e Milù." ...la storia bellissima continua... Evviva i bau di tutto il mondo: speriamo che li salvino!!! ;-)
Bauciao, da Arianna, Claudio, Alice e Choppy
Inviateci la vostra storia di adozione!
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