Hai già trovato la struttura ideale per weekend e vacanze con il tuo cane o gatto?
Storie di adozioni - parte 2
- segue da pagina 1 -
Hai adottato un cagnolotto o un micio?
Raccontaci la vostra storia, saremo lieti di pubblicarla!
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Qui trovano spazio le vostre storie: raccontateci la vostra adozione, come è andata, raccontateci come avete scelto il vostro amico del cuore, il primo periodo insieme...
Ci scrive Marta:
Ciao a tutti, ho appena letto le storie di adozioni e se può essere utile vi invio la foto della mia famiglia pelosa, infatti ho ben 3 cagnoloni, tutti rigorosamente adottati da adulti: Ambra, maremmana di 12 anni, e Pierino, pastore tedesco a pelo lungo di 13 anni, li ho trovati ormai 8 anni fa abbandonati, sono una coppia affiatata e 5 mesi fa è entrata a far parte della famiglia Betta, bellissima meticcia di 11 anni, passati tutti in canile.
Vorrei tanto che le persone capissero che un cane adulto può affezionarsi tanto quanto un cucciolo a chi lo adotta, anzi forse si affeziona di più, perché ha già vissuto senza affetto ! Vi mando l'unica foto in cui ci siamo tutti e 4 (è difficile inquadrarci tutti !), è stata scattata a Natale, e dopo solo 2 mesi Betta era già tutta sorrisi e coccole!!!
E' inutile, li amo, tutti e 3.
Marta
La storia di Anna e Emma:
Emma è una bellissima setter inglese bianca e nera, presa dal canile di S. Giuliano (Mestre-Venezia) quando aveva tre anni e ora perfettamente a suo agio nella vita da cane di casa stra-amato e stra-coccolato - l'unica cosa che ancora la turba sono le frequenti visite dal veterinario dovute all'otite cronica che il suo precedente proprietario (un cacciatore) non ha mai curato. A maggio 2005 è morto il mio amatissimo "fratello peloso" Leo, che aveva riempito di gioia la vita dei miei genitori, di mio fratello e mia. Vedendo la sua sofferenza nella fase finale della malattia e pensando però a quanti altri cani non hanno una famiglia amorosa che li accudisce, avevo iniziato in primavera a dare una mano come volontaria nel locale Rifugio del Cane di s.Giuliano. Nel corso dei mesi ho incontrato davvero molti animali belli e dolci che sarebbero potuti essere fantastici "successori" di Leo, ma mi è successo solo a gennaio 2006 di incontrare Emma e capire che LEI (proprio lei, non un altro) sarebbe diventata la mia nuova compagna di vita.
Quando l'ho vista per la prima volta era in infermeria, stremata perché aveva da poco partorito (i cuccioli sono purtroppo morti). Mi è stato detto che era un setter inglese abbandonato da un cacciatore (categoria che odio e detesto) - allora io, che al tempo non m'intendevo affatto di razze canine, ho comprato un manuale per capire se le sue esigenze potevano essere compatibili con le mie: al di là del fatto che la trovavo stupenda (in senso allargato, dato che allora era in stato pietoso), volevo fare una scelta ragionata e consapevole. Al tempo vivevo con i miei genitori, i quali - una volta fatta la conoscenza di Emma - hanno superato ogni iniziale titubanza (per il grande dolore provato con Leo) e pochi giorni dopo, mentre eccezionalmente nevicava a fiocchi, io e mia madre ci precipitavamo a recuperarla dalla gabbia in cui era stata sistemata. Era il 26 gennaio 2006, data che festeggiamo come suo compleanno, perchè lei da quel giorno ha davvero avuto nuova vita. La mattina dopo mi recavo all'anagrafe canina: Emma, dopo due mesi di affido, sarebbe ufficialmente diventata il mio cane ! I primi tempi non aveva neanche il coraggio di muoversi dalla cuccia - era anche molto debole fisicamente e non ce la faceva nemmeno ad uscire in giardino per i bisognini - poi ha iniziato a sfogare tutta la tensione facendo corse "isteriche" per il giardino… era un cane molto schivo e in nostra presenza non aveva il coraggio né di giocare né di abbaiare o fare altre normalissime cose da cani. L'abbiamo sempre trattata con grande rispetto, senza mai forzarla in nulla: l'accoglievamo amorevolmente tra noi, ma se preferiva stare da sola la lasciavamo in pace. Emma aveva numerosi problemi comportamentali, ma con tanta pazienza e tantissimo amore (anche con l'aiuto di un'educatrice cinofila) le abbiamo fatto superare le sue paure: dopo un anno è proprio un cane equilibrato, sorridente e fiducioso - è un altro cane rispetto alla Emma che avevo preso dal canile ! Questa per me è una soddisfazione enorme, ma dico spesso che lo sforzo più ammirevole - da cui noi tutti dovremmo imparare - lo ha fatto la mia cagna: ha dato un'altra possibilità alla specie umana che tanto male le ha fatto ! Anche se agli inizi le passeggiate la terrorizzavano, ora è molto amichevole con gli altri quadrupedi che incontra al parco e spera sempre di trovare qualcuno matto come lei che voglia giocare a correre a tutta birra; spesso li invita al gioco con buffi inchini e abbai sonori, senza rendersi conto che a volte, col suo entusiasmo, spaventa i cagnolini più timorosi. Proprio lei che è stata tanto fifona !!!
Libera all'aperto è un vero spettacolo: si scatena in corse selvagge e sfoga il suo istinto di cacciatrice, facendo la "ferma" proprio come nei manuali e balzando rapidissima sulla preda dopo lenti avvicinamenti (per fortuna con me finora non ha mietuto vittime). Ma più tempo passiamo insieme meno voglia ha di cacciare seriamente come penso le sia stato imposto in passato, e per me è una grandissima gioia vederla correre con le orecchie all'aria per il puro gusto di correre. Da quando io, Emma, Gianpaolo (il mio fidanzato) e Cindy (la sua famelica cocker) siamo diventati una famigliola (anzi, un bel branco), Sua Altezza Reale Lady Emma of Saint-Julian non è più stata schizzinosa col cibo, ha imparato ad arraffare ogni cosa arraffabile dalla cucina e a chiedere insistentemente cibo quando gli umani mangiano, senza la minima dignità aristocratica che aveva in passato. La sua amatissima sorellina (si cercano sempre) nonché - ahimè - guida spirituale Cindy le ha insegnato un bel po' di birbonate, prima di tutte la conquista dei divani. Non se la passano certo male! Detta anche Emmina-vagante per la facilità con cui scappa via quando è libera, la mia pelosa è prima di tutto una grandissima coccolona; potrebbe stare ore intere a farsi grattare sotto la gola o sul pancino, va in brodo di giuggiole quando trova una persona che la coccola per bene e le carezze sono l'unica cosa per cui la Cindy a volte si prende una ringhiata: Emma condivide con lei generosamente cuccia, ossi, giochi ma delle coccole non se ne parla proprio !
Anna
La storia di Enrica ed Enrico, con Lulù:
Lulù è entrata nella nostra famiglia ufficialmente il 17 Marzo 2007 all'età di 8 mesi dotata già di ben 19 Kg. di pelo, di ciccia (non che fosse cicciona sia chiaro, ma per far capire che all'arrivo era già ben impostata) e... di amore. L'abbiamo adottata dopo aver visitato un sito simile al vostro che cercava di dare una collocazione a cani e gatti di tutte le età e di tutti i tipi, e dopo che la nostra gattona di casa dopo 18 anni di onorata carriera ci ha lasciato. Mi rendo conto che Lulù, in confronto ad altri suoi simili, è stata fortunata; mi rendo conto anche però che qualsiasi cane che sia stato abbandonato e per di più da cucciolo una gran fortuna non ce l'ha avuta. Lulù è stata raccolta da un'anziana signora di Milano che trascorreva le sue vacanze estive a Lecce nella casa di famiglia. Dopo averla vista gironzolare per parecchi giorni piccola, indifesa, con una corda legata al collo e stanca di vedere che nessuno si prendeva cura di lei se non per darle delle bastonate con la scopa, ha deciso di raccoglierla e di portarla con se e il suo cagnetto a Milano. Nonostante fosse a conoscenza delle difficoltà che avrebbe incontrato a deciso lo stesso di prendersene cura con grande amore e sacrificio. Lulù purtroppo crescendo ha mostrato tutto il temperamento e l'esuberanza di mamma e papà (border collie/golden retriever) e il piccolo appartamento in centro a Milano di 60 mq. è diventato troppo piccolo e troppo stretto.
Ha passato un breve periodo in affido temporaneo da Silvia (la ragazza che insieme alla signora me l'hanno portata fino a casa a Mantova) e dalla sua famiglia sempre di Milano; poi la pubblicazione dell'annuncio su internet e dopo qualche giorno (non ho lasciato passare molto tempo, forse un paio di giorni, e poi ho scritto subito una mail ha Silvia in cui chiedevo di adottarla) era a casa nostra. Sarebbe ridicolo dire "per la gioia di grandi e piccini" ma è davvero andata così.
Ha riempito di gioia tutti, anche dei suoi nonni che abitano sotto a me e ad Enrico, mio marito. Sono loro che si occupano di Lulù quando noi siamo al lavoro, facendole fare lunghe passeggiate in campagna e riempendola di coccole. Lulù non ama stare da sola, soprattutto se al chiuso: soffre di ansia da separazione. Sapevamo già al momento dell'adozione di queste sue paure e l'abbiamo adottata volutamente consapevoli che non sarebbe mai stata sola e non avrebbe mai sofferto. Lulù è la gioia, è la semplicità dell'amore donato senza pretendere nulla in cambio. L'ho desiderata per tanto tempo ed ora che ce l'ho e che mi ha conquistato il cuore resterà sempre con me. Quest'estate ce la portiamo in vacanza in montagna in Val di Fassa in un garnì che abbiamo trovato sul vostro sito. Ringrazio voi del sito per lo splendido esempio che date, per il servizio che offrite e per le storie che raccontate, sempre vere e sempre toccanti. Ringrazio Enrico, mio marito, perché condivide con me in modo totale questa gioia; i miei carissimi amici Andrea ed Erika con la piccola Sofia che quest'estate passeranno le vacanze con noi e Lulù; ed infine ringrazio lei, la mia Lulù, perchè mi ha insegnato in questo mese la purezza delle cose e dei sentimenti, la semplicità dei gesti e degli sguardi.
Volevo anche aggiornarVi sulla situazione di Lulù in macchina. Vi avevo scritto qualche settimana fa chiedendovi aiuto perché Lulù aveva avuto una crisi di panico pensando l'abbandonassimo ancora. Abbiamo fatto circa come avete detto voi ed effettivamente ha funzionato. Ieri sera addirittura si è distesa sul sedile guardando Enrico in adorazione, come si sentisse una principessa. Permettemi, infine, una considerazione che è da un po' che macino dopo aver letto la storia dell'adozione del vostro Chaac. Sono rimasta molto colpita nel leggere, come vi aveva raccontato una vostra amica veterinaria e volontaria in canile, di come i cani neri siano i meno richiesti. Mi sono chiesta... perché ? Allora ho pensato a Lulù, alla purezza dell'amicizia con i suoi amici pelosoni che incontra al parco o per strada, amici neri o bianchi, amici a pelo lungo o a pelo corto, amici di razza o meticci. Fra di loro è vero esistono simpatie ed antipatie, ma di certo non si fermano al semplice colore del manto o degli occhi. In un mondo (non animale) in cui ci vantiamo della multirazzialità, quando di multirazziale ancora non c'è niente; in un mondo in cui vantiamo di tenere per mano un fratello nero, andandoci a lavare poco dopo le mani in bagno di nascosto, anche i cani, NERI, subiscono ingiustamente la situazione e vedere Lulù che corre impazzita nel parco col suo amichetto nero, molto più piccolo di lei mi riempie di gioia; vedere Lulù che si innamora (al suo primo calore avvenuto dopo una settimana che era arrivata a casa nostra) di un piccolo cagnetto del paese, piccolo, anziano, con la voce roca, non più arzillo ma estremamente simpatico mi fa capire che fra di loro basta poco, una scintilla che va al di là di tutto... ed è bello così. Sapessimo tutti accorgerci di queste loro sottilezze !!!! Scusate lo sfogo... Perdonatemi se sono stata troppo lunga!!!
Grazie, Enrica, Enrico e Lulù
La storia di Elena e Sheila:
Ciao amici vi scrivo per raccontarvi la bellissima storia che mi ha fatto incontrare la mia meravigliosa cagnolina Sheila. Era da mesi che cercavo un cagnolino…Una mattina apro il sito Enpa come tutti i giorni faccio ed eccola li la mia piccola… Appena ho visto i suoi occhioni mi sono detta "ha bisogno di me"… Ho contattato immediatamente l'inserzionista per un primo appuntamento... La sera dopo andammo a conoscere Sheila... Era tutta impaurita povera piccola... La stava ospitando una signora stupenda che si offriva di fare da casa famiglia per i cagnolini in attesa di affido… Ce ne andammo con l'impegno di pensarci bene e dare una risposta il giorno dopo… Io me la sarei portata via anche subito però non si poteva, bisognava perfezionare la documentazione per l'adozione... Il giorno dopo, ed era esattamente il 20/12/05, andai a prenderla... Ero troppo felice… Ci accorgemmo che però non stava molto bene… Infatti passò la nottata a vomitare, povera piccola...
La portammo dal veterinario e fummo costretti a lasciarla al pronto soccorso per tre giorni attaccata ad una flebo... Aveva la gastroenterite... Io andavo tutte le sere uscita dal lavoro a coccolarla dentro la gabbietta dove l'avevano messa e lei mi guardava con quegli occhioni come quasi a ringraziarmi per quanto stavo facendo per lei.. Fortunatamente dopo tre giorni riuscii finalmente a portarla nella sua/nostra casa della vita.. Dopo una settimana era in formissima… La curammo poi per la gravidanza isterica e per i funghetti che le erano venuti alle orecchie... Povera, era stata parecchio trascurata dai suoi precedenti padroni... Poi a gennaio 06 pensammo che era giusto passare alla sterilizzazione visto che era predisposta alle gravidanze isteriche, cosa che le provocava non pochi disturbi... Per quanto riguarda il suo atteggiamento nei primi tempi vedevamo che era molto attenta a quello che facevamo ma allo stesso tempo non ci dava molta confidenza e difatti il veterinario ci disse che ci sarebbero voluti minimo 3 mesi perché venisse fuori il suo carattere... E così fu... A maggio del 2006 siamo andate in Toscana e li è successo... La mia piccolina finalmente cominciava a giocare e a manifestare la sua felicità... Ci siamo divertite un mondo... Lei era troppo felice... Di giorno andava a caccia di lucertole e la sera di ranocchietti... Si limitava solo a rincorrerli... Non gli faceva del male... Ovviamente di giorno stava nella sua cuccia quando si voleva riposare ma la notte assolutamente doveva venire nel lettone con noi… Si sentiva protetta... Oltretutto è una cagnolina che è sempre stata educatissima… Non ha mai fatto i suoi bisognini in casa, troppo brava… E comunque io ero preparata al peggio, quindi anche se l'avesse fatto io avrei portato pazienza… Dobbiamo capire che questi poveri cagnolini hanno un passato che potrebbe essere stato un trauma per loro e trovare una famiglia amorevole che abbia pazienza e fiducia in loro li può aiutare a recuperare fiducia negli umani… Comunque adesso è passato ormai un anno e mezzo e non riuscirei piu' a pensare ad una vita senza la mia Sheila… E' un amore…
Alla sera quando torno dal lavoro mi accoglie con tantissima gioia… Per chi ha dubbi sull'adottare a meno un cagnolino dico che fate benissimo a pensarci bene perché un cane non è un giocattolo ma un essere vivente come noi umani però vi assicuro che l'amore che avrete in cambio vi colmerà di tutto… Scusate mi sono dimenticata di dirvi che la mia Sheila ha ben 6 anni… Sapete per me l'età non ha mai avuto importanza però vi dico che adottare un cane non più cucciolo è un esperienza che ti da tantissimo... Un abbraccio forte forte ad Annalaura e a tutti voi da Elena e Sheila, che è felice !
Elena
La storia di Ester, Claudio, Syria e... Willy
La storia della nostra adozione è semplice. La mia bambina voleva un fratellino. Io sono andata al canile e, per metterla alla prova, ho preso un cane in affidamento. Un cagnolino di circa 6 anni, bellissimo, ma dopo solo 4 giorni che viveva con noi, è arrivato il suo padroncino a riprenderselo ! Meglio così, ma a casa nostra si è scatenata la tragedia. Io piangevo, mia figlia piangeva, mio marito mi ha detto "Vai e ti prego, adottalo, un fratellino !!!" Mi sono "rirecata" al canile, ho visto Willy tra tanti, ho compilato le carte di adozione e dopo 2 giorni l'ho portato a casa. Sono andata a prendere la mia cucciola alla scuola materna col nuovo fratellino e lei è letteralmente impazzita !!! E, devo dire, tutti siamo pazzi per Willy. Dolce come miele e bravo come... boh, bravo e basta !!! Devo comunque dire che avevo già adottato un cane al canile, quando 14 anni fa sono andata a vivere da sola: la prima cosa che ho fatto è stata adottare un cane. Un bellissimo cagnolino che assomigliava tantissimo a Willy e che purtroppo è morto a soli 7 anni perchè era epilettico e non ha superato una crisi fortissima. Ma la mia esperienza era stata così bella che non avrei potuto fare altro che adottarne un altro. Secondo me i cani adottati hanno una marcia in più !
Ester
La storia di Aura e Alice:
Otto anni fa, in autunno io e il nostro cagnolino di un anno (Yerri), passeggiavamo lungo il sentiero che costeggia il torrente vicino alla nostra abitazione quando sentiamo insistentemente dei miagolii. Yerri si avvicina ad un cespuglio,lo seguo e... sorpresa... vediamo due piccolissimi micini disperati in evidente stato di abbandono. Immediatamente li raccolgo e noto che sono appena nati, li avvolgo nella giacca e li porto a casa. E qui iniziano i problemi. Uno dei due non succhia per niente, probabilmente per una malformazione alla bocca, non riesco a fargli deglutire nulla e dopo poche ore muore. Dispiaciuti e demoralizzati speriamo di farcela almeno con l'altro e su consiglio del veterinario iniziamo ad alimentarla con dei prodotti adatti, quindi biberon, cura degli occhi e stimolazione per le deiezioni. In tutto questo partecipa Yerri che,molto delicatamente le lecca gli occhi, il sederino e si comporta quasi fosse una mamma gatta. Io sto molto attenta e lo rendo partecipe durante la somministrazione del cibo allo scopo di non farlo ingelosire. Fa freddo e quindi teniamo la micia, Alice, in uno scatolone con il termoforo sulla temperatura adatta. Yerri è curiosissimo e non vede l'ora che esca dalla sua "culla", ma bisogna ancora aspettare. Un bel giorno eccola che apre un occhietto e dopo un pò l'altro: è bellissima, tutta nera con due occhi gialli che iniziano a studiare l'ambiente e come prima cosa va verso il cane. Ed è così che iniziano, sotto il nostro controllo, a giocare e lui continua a preoccuparsi della toilette felina, in special modo il lavaggio delle orecchie. Quando l'abbiamo fatta sterilizzare si limitava a leccarle il muso finchè si è svegliata. Inutile dire che sono diventati amici inseparabili, viaggiano in camper con noi e anche Alice esce al guinzaglio assieme a Yerri. Lei lo segue ovunque e lui si lascia fare di tutto senza lamentarsi. Ci è spiaciuto per l'altro micino, ma era inevitabile, con Alice è andata bene e siamo veramente felici che ora sia con noi sana e salva.
Aura (VR)
Bravissima Aura !
Volevamo solamente aggiungere una piccola nota: talvolta i micini appena nati sono in attesa della loro mamma, che va a cercare cibo per farsi forte e allattarli. Quindi prima di prendere i micini (con l'ottimo intento di salvarli) bisogna essere più che certi che siano davvero orfani, ovvero, cercare di non portarli via senza la mamma. La cosa migliore è appostarsi ed aspettare di vederla arrivare, in quel caso NON vanno toccati i micini, e si cerca di aiutare offrendo alla famigliola una calda cuccia, cibo e acqua, oppure (se si riesce a portare via anche la mamma, cosa spesso molto difficile se è randagia) portarli a casa tutti per poterli salvare. [Noi di Dogwelcome]
Questa è la storia di, Davide, Sara e Vito:
Io e mio marito Davide ci conosciamo da dieci anni e abbiamo sempre parlato di adottare un cane o un gatto il giorno in cui saremmo andati a vivere insieme. Il 1 dicembre 2005 siamo andati a convivere... ma Davide non voleva, per il momento, prendere animali in casa, preferiva aspettare che ci fossimo sistemati per bene. Così, abbiamo aspettato per un bel pò di tempo (TROPPO!!!!!!!!!!) e finalmente il 4 novembre 2006 ci siamo diretti verso il canile di Sesto Fiorentino, con la voglia di prendere un canino tutto nostro. Prima di andare al canile ci siamo fermati all'Ipercoop... perchè il nostro peloso doveva trovare un'accoglienza degna di un re: abbiamo comprato croccantini, scatolette, ciotole, collare e guinzaglio! Poi ci siamo diretti al canile..non vi dico la disperazione che c'è... mi sono morsa il labbro e scorticata le dita delle mani per non piangere... pieno di cani che ci venivano incontro scondizolando, chi stava sdraiato a riposare, chi abbaiava... avrei voluto prenderli tutti con noi! Tutti erano splendidi e bellissimi! Solo che erano tutti di taglia grande... noi viviamo in un appartamento e, a complicare le cose viviamo sopra i miei nonni che non sapevano della nostra gita e che non avrebbero accettato di buon gusto un cane in casa! Per problemi di spazio non potevamo prendere nessuno di quei bellissimi pelosi! Mi sono messa a piangere come una bambina... non me ne vergogno... ero disperata! Almeno uno potevamo portarlo via e dargli un pò di meritato amore e invece... Davide poi, preso dalla disperazione, ha avuto l'idea di comprare la Pulce e di guardare gli annunci di cani che avevano bisogno di una casa! E l'abbiamo visto! Un annuncio diceva di adottare un cane o un gatto, abbiamo chiamato e ci hanno mandati a Terranuova Bracciolini... quindi, abbiamo preso l'autostrada e ci siamo diretti verso Arezzo (noi abitiamo a Sesto Fiorentino, Firenze)!
Siamo arrivati al canile e siamo andati, su indicazione della signora che aveva risposto al telefono, da una volontaria del canile che ci ha accompagnati alle gabbie... la situazione in questo canile era molto meglio: gabbie più piccole ma miglior pulizia e forse anche cibo migliore! Abbiamo percorso tutto il corridoio fino all'ultima gabbia... credo di aver trattenuto il fiato fino alla fine e poi... eccolo, era li! Uno scricciolo di pelo e ossa con gli occhi più grandi che abbia mai visto... l'unico che ci guardava e non abbaiava, come se sapesse. Era lui, taglia medio-piccola e semplicemente perfetto! La ragazza lo ha tolto dalla gabbia e non potevamo fare a meno di guardarlo e sorridere... aveva i piedini ghiacci ghiacci perchè faceva molto freddo. Era nostro... e noi eravamo suoi! Al canile erano molto organizzati: aveva già il microchip e le vaccinazioni... ce lo hanno lavato e pettinato! Aveva un muso pieno di paura..pesava dieci chili e aveva il pelo ruvido e opaco. Ci hanno raccontato che era già stato abbandonato due volte... la sua coda era tagliata ma non si conosceva il motivo o come gliela avessero tolta. Bastardi !!!!!
Lungo il viaggio di ritorno Vito, questo è il suo nome, è stato zitto, fermo e buono sul sedile di dietro con me! Davide guidava e ci guardava dallo specchietto! Per prima cosa siamo andati a casa dei miei genitori (hanno un cane e un gatto anche loro)..quando mia mamma ha aperto la porta ha sorriso e ha detto: "E lui chi è?!" e suo marito "E vai..!!!!!"... quando le abbiamo raccontato tutto già lo chiamava il mio nipote!!! Lo scoglio duro era mia nonna, innamorata del suo giardino ci aveva sempre ripetuto: "Non voglio cani che mi sciupino i fiori!". Abbiamo suonato la porta e ci ha aperto... inizialmente credevo svenisse tanto era bianca... ma lo sapete come è andata a finire? Il piccolo scricciolo è diventato un vitello di 12 chili, con le lonzine e le grinzine di grasso sul collo, gli occhi hanno ripreso a brillare anche se ancora è un pò pauroso (mia mamma lo chiama il conte Mascetti, da "Amici Miei", perchè è sempre un pò tutto sulle sue!) e il pelo è sempre profumato e lucido... e adesso viaggia indisturbato in giardino, facendo pipi sui bellisimi fiori e mia nonna che lo chiama "come è bello il mio nipote!" e lo coccola moltissimo ! E' stato fortunato? Noi siamo convinti che i più fortunati siamo stati noi!
Ciao amici di Dogwelcome!
Sara
Questa è la storia di Thor:
Il 15 gennaio, tre giorni dal suo 12° compleanno, il nostro Gass raggiunse il gran branco nordico sui prati infiniti oltre il ponte dell'arcobaleno...
Dopo tale sfortunata esperienza, si decise che nel caso di un'altra ipotetica adozione ci sarebbe orientati su un cucciolo, o in ogni modo un soggetto giovane. Naturalmente un Siberian e possibilmente rosso. Marika, la volontaria che conobbi in occasione dell'adozione di Gass, cui avevo comunicato la nostra decisione, mi segnalò tra tanti disponibili, uno che corrispondeva ai nostri desideri. Yuri, un Siberian rosso, era stato dichiarato adottabile da poco, ne discutemmo in famiglia, e poiché si trattava di un soggetto giovane, si decise di prendere contatto con la responsabile del Rifugio della Fondazione Barattieri di Milano, per comunicare la nostra disponibilità.
Dopo una prima resistenza causata dalla lontananza, 400 Km, di Trieste da Arzago d'Adda e dall'interesse poi svanito di persone locali, ci accordammo per una visita finalizzata alla possibile adozione. Nel giovedì stabilito si partì di prima mattina, durante il viaggio pensammo ad un nome per il nuovo siberian rosso, Thor, dio vichingo della guerra, ci piacque e ci sembrò appropriato quindi la scelta fu fatta! Abituati ai vari canili visitati, all'arrivo al Rifugio fummo sorpresi dall'aspetto del luogo, vicino alla periferia di Milano, in mezzo ai campi quasi circondato da corsi d'acqua, Moltisimo lo spazio a disposizione degli animali e degli umani! L'incontro con Yuri, avvenne nello sgambatoio, mi osservò per mezzo minuto e me lo trovai addosso, scodinzolante e felice di ricevere e dare coccole!
Lo stesso fu con mia moglie, e per il resto della giornata non si staccò un momento da noi, e la responsabile della struttura ci narrò la storia conosciuta di Yuri, giovane Siberian Huski, trasformatosi da esploratore in randagio, catturato, curato e rimasto un mese nell'attesa dello sconosciuto capo branco che non lo ha cercato, passò dal canile municipale al Rifugio di Arzago e quindi dichiarato adottabile.
Durante una lunga passeggiata per le strade rurali in mezzo ai campi, si comportò bene, solo quando arrivammo in prossimità della provinciale iniziò il dramma, era terrorizzato dal rumore delle automobili e dei TIR, ci fu impossibile muoversi lungo la provinciale, fummo costretti a rientrare al Rifugio attraverso i campi e a superare il fiume su un canale asciutto! La sera lo accompagnai nel suo box, accettò la ciotola di crocchette, che spazzolò in un minuto! Il mattino successivo lo trovai già nello sgambatoio, felice di rivedermi, passammo la mattina giocando e provando a farlo entrare e uscire dal baule della mia SW, impresa difficile all'inizio, ma poi riuscii a convincerlo che non gli succedeva nulla di male. La responsabile del Rifugio, ben impressionata da come eravamo stati accettati, e dopo un colloquio coi noi, preparò la scheda di adozione che fui felice di sottoscrivere. Il viaggio di ritorno fu tranquillo, sembrava non avere compagnia! Thor era stato dotato di microcip e vaccinato, anche sottoposto all'antirabbica, non obbligatoria ma necessaria per il passaporto. Il 28 gennaio Thor è stato registrato come parte della famiglia.
Dopo una settimana non ha avuto più grossi problemi, il suo terrore per le automobili era notevolmente diminuito trasformato in rispetto, cosa che non è male per un peloso costretto a vivere in città, i percorsi che si avvicinano alla provinciale sono divenuti possibili senza panico, per i lunghi spostamenti è sufficiente aprire la porta posteriore della SW per vederlo saltare nel baule, dove si siede o si distende rimanendo tranquillo fino alla sosta successiva. Da subito ha accettato la nuova casa, il giardino è il suo territorio e non disturba i vicini. Le temperature rigide non sono un problema, ma reputa che la tana è più confortevole in caso di pioggia e vento. Al mattino attende con pazienza che scenda, ed è una festa quando arrivo in giardino per il rito della spazzolatura e la vestizione della pettorina che è preludio dell'uscita per la prima passeggiata della giornata! Con la pettorina tira da matti, cosa che non fa con il collare. A tre mesi dall'adozione finalmente riesco a riconoscere il dolce carattere e l'estrema intelligenza del nordico in Thor. Riconosce il suo posto nel nostro branco, mi considera il capo severo quando necessario e un compagno di giochi nei momenti di relax, riconosce e risponde al suo nome.
E' cordiale con gli umani, mentre s'impone con i pelosi maschi anche se cerca di ignorarli quando non è accolto da segni di amicizia e accettato come superiore. La continua cura del mantello ha dato i suoi frutti, con la muta fatta al cambio di temperatura invernale il pelo esterno è ritornato rossiccio, folto e morbido. Thor e Claudio Le passeggiate sul Carso sono piacevoli, stressante è la caccia alle zecche che segue il ritorno a casa! Alla fine di aprile, ha iniziato a perdere la lanugine termica, ed è un continuo spazzolare… Si sta abituando ai comandi usati per lo sleddog, ma prima che possa osare ad accoppiarlo alla bike, dovrò essere sicuro che risponda bene ai comandi. In uno degli ultimi fine settimana in montagna siamo andati a cena nel vicino Rifugio, e Thor è rimasto accanto alla mia sedia disteso, nell'attesa del termine del pasto, per poi ricevere gli ossi delle braciole ed infine la ciotola con il suo pasto. Le notti le ha passate sul poggiolo coperto della baita, e anche parte delle piovose giornate, e anche quando è entrato nelle salette soggiorno, si è comportato molto bene. Alle prime giornate di caldo reagisce con lunghi e rilassanti riposini all'ombra delle piante…
Un bau-saluto agli amici di Dogwelcome !
Thor
La storia d'amore nata tra Tatiana ed Hellen…
Un giorno navigando in internet vedo un annuncio: "Cuccioli di golden retriever in regalo". Vivo in appartamento e mia mamma non voleva assolutamente cani quindi avrei dovuto fare tutto da sola… Prendo il numero ma prima di telefonare decido di pensarci bene, anche se il mio desiderio di avere un cane risale a quando ero ancora nella pancia della mamma, non è una cosa da decidere su 2 piedi, è un impegno per tutta la vita del cane… Nei giorni successivi valuto i pro e i contro ma mi convinco che il mio amore è più grande e che ce la farò! Emozionatissima, compro cesta con mega cuscino e ciotole, aspetto solo per collare e guinzaglio, mi sono detta che avrei fatto meglio a prenderlo della misura giusta quando avrei avuto davanti il cucciolo, o meglio LA cucciola, e forse quello fu un segno…… Compongo il numero e dico alla signora che sono disponibile ad adottare una delle cucciole femmine, se è possibile andarli e vedere, e con mia grande delusione scopro che la signora ha intenzione di far accoppiare la cagna ma ancora non è nemmeno incinta e già ha messo annunci! Ero demoralizzata e per un po' abbandonai l'idea….nel frattempo facevo volontariato nel canile della mia città, di cuccioli non ce ne sono spesso e poi la scintilla non era scattata con nessuno in particolare, o forse non avevo mai guardato bene…
Girando tra le gabbie ho trovato lei... Quello che rimaneva di una spelacchiata Labrador, abbandonata 1 anno e mezzo prima insieme ai suoi cuccioli, tutti adottati, i suoi ex proprietari, dopo averla fatta nascere in casa tra i 2 fratelli che avevano acquistato sono riusciti a sistemare 1 solo cucciolo così hanno tenuto tutti gli altri e le femmine hanno continuato a figliare...Fragola (questo era il suo nome) compresa, ma lei ha avuto la sfortuna/fortuna di essere malata così è stata scaricata in canile dove ci siamo trovate… Il canile è duro per i cani, ma per quelli malati come lei, che hanno bisogno di assistenza quotidiana, è molto peggio, senza pelo sul freddo cemento d'inverno, pavimento sempre bagnato, otite cronica e leccamento da stress. Lei però mai un lamento, stava depressa in cuccia tutto il giorno, non veniva alla rete, apatica, un morto vivente, si rianimava solo nel momento della pappa! Cercavo un cane taglia media, femmina, tranquillo in casa, e questo era il punto dolente perché lei prima del canile viveva in aperta campagna e non aveva mai messo piede in casa, pensavo avrebbe sporcato dappertutto e distrutto qualche mobile ma mi dissi: "Pazienza… Così bruttina e malata non la prenderà mai nessuno... La porto a casa!"
Era il 27 di Dicembre, faceva freddo, e l'ostacolo più duro era ancora da superare: la mamma! Sapeva che volevo un cane ma lei non era d'accordo e se proprio doveva essere di taglia piccolissima, io arrivai con lei, 27 kg di cane, bruttina e senza pelo, con una sciarpina rossa al collo che le aveva messo la ragazza del lavaggio cani e faceva una tenerezza infinita… Mentre mia mamma la guardava lei fece delle scoreggine dalla paura… Un odore terribile… L'inizio non fu dei migliori ma mia mamma mi concesse comunque un periodo di prova di 1 settimana, che Hellen, questo il suo nuovo nome, superò abbondantemente e così iniziò pian piano la nostra storia di puro amore…
Per 2 giorni (e sono tanti) non volle alzarsi da quel morbido materassino che le avevo comprato forse per paura che non lo avrebbe più trovato, e non fece neanche un goccino di pipì… Quando la sera del secondo giorno si chinò e la fece, io piansi di gioia!! Non la fece MAI in casa e non distrusse MAI niente… non l'abbiamo neanche mai sentita abbaiare! Il primo giorno durante la passeggiata mi tirai su la lampo della giacca e lei si sfilò il collare dalla paura e si accucciò sotto ad un albero terrorizzata…Li capii che sarebbe stata dura, invece si riprese più in fretta del previsto, dopo 2 mesi era un cane nuovo, dopo 6 un cane normale, nessuna paura, nessun rumore la turba, dorme durante i fuochi d'artificio!! Questo perché è un cane molto equilibrato e sereno ora… Ora che la sua vita è diventata un cuscino caldo, cure (tante), passeggiate e tanti amici cani con cui giocare ogni sera liberi nel parco, viaggi, nuotate e soprattutto tanto, tantissimo AMORE!
Quello che lei da a me però non è paragonabile... E'la mia vita, la mia dolce bambina, che nonostante sia con noi da 3 anni resta e resterà sempre per tutti, anche per noi, "poverina" anche se di poverino ormai non ha più niente! E' solo una scusa per viziarla un po' ogni tanto… Io e lei abbiamo un rapporto unico, senza di me lei è persa ma come io lo sono senza di lei... Premetto che vivere con lei non è facile... La sua malattia è incurabile ed ha continue ricadute, è dispendioso sia in denaro che a livello di energia fisica e mentale ma se tornassi indietro riprenderei lei, non la cambierei con un cane sano neanche per tutto l'oro del mondo, lei è SPECIALE! Non ho mai visto un cane così, è unica e ora è al sicuro con noi...
Con tutto quello che ha passato, e nessuno le ha mai insegnato nulla, ha un educazione incredibile!
Con alcuni piccoli insegnamenti nostri è diventata perfetta!
Ha imparato alla velocità della luce…ed aveva 3 anni quando l'abbiamo portata a casa…
Adottate i cani adulti, malati, non spaventatevi per l'impegno, l'amore è la più grande ricompensa e loro sono capacissimi di affezionarsi, anzi danno molto di più! dietro a tante, troppe sbarre ci sono cuori che battono e che nonostante tutto aspettano…
Perché è l'unica cosa che gli è rimasta da fare!
Spero che questa testimonianza aiuti qualche altro cane a trovare famiglia... Auguriamo a tutti i cani abbandonati la nostra felicità...
Una leccatina da Hellen e un grosso saluto dalla sua mamma Tatiana
Lo speriamo con il cuore anche noi !!! [lo staff di Dogwelcome]
Vi invio alcune foto di Harry al lavoro - poi la chiamano vita da cani... ;-)
Ho adottato Harry al canile municipale di Verona, pochi giorni dopo la morte di Doghy, perchè sapevo che solo una nuova adozione avrebbe potuto riempire il vuoto lasciato dalla sua scomparsa. Harry aveva 5 anni al momento dell'adozione, ora ne ha 8 ed è un cane meraviglioso. Ha imparato in pochissimo tempo regole ed abitudini. Spero che questa mia testimonianza possa far capire a tutti che anche un cane adulto cresciuto tra le sbarre ha diritto ad una vita, e che anche un cane adulto può imparare in poco tempo a convivere con una nuova famiglia.
Ketty
Marta e i suoi Gas, Leopoldo, Artù e Lady
Vorrei in poche righe raccontarvi qualcosina sulle mie bestiole tanto per farvi capire quanto io sia vicina alla vostra mission...
Amo i cani da sempre, ho potuto ricevere la prima maxi leccata in faccia a 5 giorni di vita... Da allora non ne ho più potuto fare a meno... Una leccata al giorno toglie il medico di torno, no??
Dopo Hasso, il mio papà a 4 zampe, è arrivato Gastone, Gas (per gli amici). E' stato abbandonato a 6 mesi sull'autostrada dei Fiori, noi l'abbiamo recuperato 1 mese dopo al canile di Albenga e a casa si è portato pure la leishmaniosi e la paura di qualsiasi sacchetto, bastone, scopa, urlo, macchina. La malattia non gli era stata diagnosticata (10 anni fa in Piemonte non si sapeva ancora cosa fosse) e a 1 anno e mezzo invece di 35 kg ne pesava 23, non si poteva sedere perchè se no pizzicava con le ossa che spuntavano la pelle del sederino. Zoppicava, aveva perso il pelo intorno agli occhi, aveva delle bugnette che gli comparivano in giro per il corpo, il veterinario lo curava per 4 malattie diverse...
Quando pensavo che ormai fosse troppo tardi ho tentato l'ultima carta: una nuova clinica vet aveva aperto vicino a casa, è bastato uno sguardo al dottore: è leishmania, ma ormai ci sono ben poche speranze: la cura è pesante e costosa e lui è troppo debole... "Volete provare comunque?" Sono domande da farsi??? Certo.
Primo ciclo di cura (3 punture al giorno x 6 mesi) superato: Gas stava meglio, ma il test era ancora positivo e doveva essere controllato spesso: dopo 2 anni la ricaduta. Il tragico è che in quel momento la cura era fuori commercio: strategia di mercato ovviamente. No problem: in Francia c'era e in poche ore avevamo il necessario per andare avanti 6 mesi. Non ce n'è stato bisogno: dopo il primo ciclo di 3 mesi il titolo si è negativizzato e così è ancora... Eh sì...
Gas.. che 10 anni fa era stato dato per spacciato, è ancora qua con noi... Ha la barba brizzolata che lo rende più affascinante e gli occhi intensi di chi ne ha passate tante.. Ha superato la paura per l'uomo: per quella c'è stata un'unica cura: le coccole, e adesso dimostra di essere migliore di tante persone: è con me Pet Partner AIUCA: è stato valutato per la pet therapy e la fa con me con grande entusiasmo e professionalità: ha il cuore tanto grande da aver aiutato il genere umano, che prima di arrivare qui da noi gli aveva riservato solo bastonate e abbandono, anzi di voler aiutare quelli della nostra specie che ne hanno più bisogno..
Io e Gas stiamo presentando anche dei progetti nelle scuole, perchè possa essere d'insegnamento ai più piccoli con la sua storia...Questa cultura dovrà ben cambiare no?!
Gli altri componenti della combriccola sono: Leopoldo (meticcio rhodesian ridgeback), unico maschio di una cucciolata sterminata perchè "le femmine si danno via con più difficoltà" portato via dal padrone della sua mamma a 20 gg di vita e per questo un po' difficile da socializzare con i quadrupedi estranei..lui sta bene a casa o nei boschi con la sua mamma bipede...è l'eterno bimbo di casa...
Artù, il nuovo rampollo pet-therapista...per ora poco terapista e molto pet. Ha 4 mesi... Donatoci da una signora per la nostra attività;
Lady, cavallina salvata dal macello per ben due volte..anche lei avvezza alle bastonate..riabilitata..e ora anche lei aiuta i bimbi facendo ippoterapia.. Il progetto è quello di aprire una fattoria didattica tutta di animali trovatelli o che hanno avuto brutte esperienze con l'uomo per dare loro un posto dove possano vivere la vita che si meritano e permettere ai cuccioli d'uomo di imparare, finalmente, come ci si deve comportare con tutto il resto degli animali del mondo.
Buon lavoro
Baci, Marta
La storia di Francesca e di Maia
Ciao, mi chiamo Francesca, ho letto le storie di adozioni pubblicate sul sito e vorrei raccontarvi la nostra.
Sono stata una volontaria, purtroppo sempre più di rado, in un rifugio per cani "soli" che ha sede in Toscana, dove mi sono trasferita per motivi di lavoro. Avevo una grandissima voglia di prendere un amico a 4 zampe, ma la mia più grande preoccupazione era dover scegliere tra le centinaia di amici che sono “ricoverati” nella struttura, principalmente perchè era mia intenzione portare via “il più bisognoso”.
Da poco convivevo con il mio attuale compagno che non aveva mai avuto un amico a quattro zampe e che capiva con estrema difficoltà il mio desiderio, specialmente perchè io volevo assolutamente un cane adulto.
Così siamo andati avanti per parecchio tempo, io cercavo di scegliere e nel frattempo cercavo di convincere lui... Due fronti impossibili.
Un giorno una ragazza mi disse che era disperata perchè aveva portato a casa una canina per curarla e che era giunto il momento di riportarla nella struttura; non si può dire che è stato amore a prima vista, perchè io ho deciso prima di vederla.
Maia è stata trovata legata ad un secchio della mondezza, denutrita (pesava 5kg - ora pesa 15kg) e gravemente ammalata, malattia che le aveva comportato una cecità praticamente totale e che sfortunatamente anche se curata le ha fatto perdere completamente un occhio e compromesso gravemente il secondo, inoltre aveva crisi epilettiche, analisi del sangue sballatissime, ehrlichia a livelli alti e una sospetta leishmania, che abbiamo fortunatamente scongiurato, oltre alla possibilità che fosse incinta; ma la cosa drammatica è che aveva paura di vivere e di tutto quello che la circondava perchè ahimè ha preso botte e bastonate a non finire.
I primi giorni sono stati tragici, la canina vedeva pochissimo, sbatteva ovunque, si rifiutava di uscire di casa ed era terrorizzata di tutto. Faceva grosse boccate di cibo e le andava a mangiare in posti protetti, lontano da noi. Si nascondeva nella siepe in giardino e tremava terrorizzata se ci avvicinavamo.
Poi piano piano il brutto anatroccolo è diventato un cigno. Ogni giorno si vedeva un segno nuovo di fiducia.
Maia è divenuta, se possibile, ancora più bella: una canina estremamente gioiosa, ha riacquistato una grossa fetta di fiducia negli uomini ed è uno spettacolo vederla scorrazzare per il giardino o dormire sul divano di casa. Maia ci segue ovunque, ora ha raggiunto un equilibrio che le permette di accompagnarci a cena fuori oltre che nelle nostre vacanze.
La nostra vita è diventata a tre, la amiamo dal profondo del cuore e lei ci ricambia con un una gioia infinita.
Francesca
Franca e Lady, la loro storia di adozione
Salve, mi sono imbattuta nel vostro meraviglioso sito, e mi è venuta voglia di raccontare la nostra storia, mia e di Lady.
E' stata trovata da alcune ragazze nei pressi di Cassino, non aveva peli, completamente piena di rogna cattina, magrissima ma con un pancione enorme, in compagnia di cani adulti anche loro ridotti malissimo. Dopo molti tentativi sono riusciti a recuperarla e altre ragazze si sono prese cura di lei tra cui mia sorella.
Un giorno mia sorella mi chiede di accompagnarla per dare le medicine a Lady, non volevo andare ma poi ho accettato. Mi sono trovata davanti una cucciolotta spaventata, il pelo stava ricrescendo ma era ancora ridotta malissimo, eppure i miei occhi la vedevano bellissima, la cosa che mi ha fatto innamorare di lei sono stati i suoi occhi, cosi grandi, tristi... Occhi di chi ha sofferto e sta ancora soffrendo, occhi di chi ha tanta paura e non sa ancora cos'altro dovrà capitargli.
Da quel momento per me non è stato più possibile dimenticarli, e cosi dopo qualche giorno ho iniziato a pensare ad una eventuale adozione, in realtà io non l'avevo ancora capito ma avevo già deciso.
Quando è arrivata a casa non si lasciava neppure avvicinare, è stato un periodo difficile, complicato anche se pieno di amore. Ora è con me da qualche mese, si sa che è nata all'incirca il mese di febbraio e quindi ho scelto per lei il 14, da oggi festeggeremo il giorno di SAN VALENTINO insieme... Amore puro.
La strada è ancora lunga prima che tutte le sue diffidenze e paure possano affievolirsi fino a sparire...ma lo faremo insieme questo viaggio incredibile... Io e la mia Lady.
Allego le foto prima e dopo.
Novembre 2021
Salve, siamo una coppia giovane, 23 e 27 anni. Conviviamo ormai da 3 anni e con noi abbiamo la nostra cagnolina Simba, simil Maremmano. Cagnolina molto amorevole, circa due anni fa partorisce il nostro piccolo Eros. Purtroppo non è una storia a lieto fine, Eros viene investito durante una passeggiata con il mio compagno sulla strada di campagna adiacente casa nostra (si scoprirà poi essere un’auto utilizzata per furti in zona).
Dopo 20 giorni di clinica, medicine e ansia per la sua salute riceviamo la più amara delle notizie: Eros rimarrà paraplegico a vita con rischio cistite e vita molto breve. Proprio la cistite porta via il nostro angioletto, dopo giorni di agonia, fasce, piante, medicinali e tristezza. Simba resta sola, affranta, senza più voglia di giocare e rotolarsi nell’erba. Non siamo ancora pronti per un nuovo pelosetto nella nostra vita, il ricordo di Eros fa troppo male.
Circa due mesi fa, però, mi imbatto in un post Facebook circa il canile di zona: avevano bisogno di coperte e cibo per gli ospiti della struttura. Preparo cibo, coperte, ciotole e le pomate inutilizzate del mio Eros e mi reco sul posto. Le dolci ragazze della struttura decidono di farmi vedere i cagnolini della struttura. Attraverso vari box, con tantissimi cani di ogni razza, taglia e età, finché non arrivo davanti a lui, il mio dolce Scar. Cane anziano, con un occhio solo, sordo da un orecchio e di taglia grande. Beh, non era proprio il cane più ricercato da chi decide di adottare, e fino a quell’incontro non c’era neanche l’ intenzione, la ferita di Eros non si era ancora rimarginata.
Scar si fa accarezzare, è molto buono e non ha mai dato problemi dalla sua permanenza in canile. Torno a casa, non faccio che pensare a quel pelosone nero, tant’é che ne parlo con il mio compagno che decide di prendere appuntamento per conoscere anche lui Scar.
Dopo 3 giorni, ci ritroviamo di nuovo in canile, ci consigliano di far uscire il cane e passare un po’ di tempo con lui, con la costante sorveglianza degli addetti. Scar esce e si piazza vicino al mio compagno, gli dedichiamo coccole, giochi e grattini.
Al momento di andare via decidiamo di avviare la pratica per portarlo a casa con noi. Dopo la prassi, Scar arriva a casa nostra e percepiamo il suo disagio nei posti chiusi, in casa. A questo punto, abitando in campagna e avendo un grande giardino a disposizione, decidiamo di costruire una cuccia spaziosa per Scar e vedere come si trovasse nel nostro giardino.
Scar, oggi, nonostante i suoi 9 anni e le sue disabilità vive la sua vita. Si concede corse con la sua amica Simba, si fa coccolare ed è in perfetta forma. Voi crederete che abbiamo salvato la vita di un cane destinato a morire in canile, io invece credo che sia stato lui a sceglierci per curare le ferite del passato.
Adottate. Sarà il più fedele dei compagni di vita.
Rosamaria Ascone, febbraio 2024
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