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Le piante velenose o tossiche per cani e gatti
Lo sapevate ? Alcune piante sono velenose o tossiche e possono essere molto pericolose per cani, gatti ed altri animali domestici.
Impariamo a conoscerle attraverso foto e schede informative dettagliate, così da poter fare attenzione!

Occorre fare attenzione anche se la natura è nostra amica.
Vi è una quantità consistente di piante che possono essere velenose o tossiche per i nostri cani e gatti, i quali possono non avere l'istinto di evitare le piante dannose, anche se la natura li ha dotati di un indubbio "sesto senso".
Alcune piante danno problemi gravi, altre di lieve entità, come secchezza delle fauci, lieve apatia, diarrea temporanea, giusto per il tempo in cui la pianta viene processata dall'organismo. Attenzione però: la diarrea, se di forte entità e se durevole, può dare disidratazione, la quale può portare altri problemi, quindi è SEMPRE il caso di sentire il proprio veterinario qualora si abbia il dubbio che il proprio cane o gatto abbia ingerito una pianta tossica.
Le piante tossiche che danno disorientamento oltre ad altri problemi minori (midriasi delle pupille ecc) come la Datura o il Gelsemium, ad esempio, possono essere comunque pericolose perché l'animale potrebbe perdere il controllo e non accorgersi di altri rischi (ad es. un burrone, la strada con le macchine che passano...)
Riportiamo qui sotto le schede delle piante velenose o tossiche che possono arrecare danni da moderati a seri:
Dieffenbachia

Pianta tropicale da appartamento, sempreverde, molto comune in Italia anche come pianta da regalare. Foglie larghe e solitamente striate color crema, ma esistono varietà con foglie completamente verdi. Non fiorisce. L'intera pianta contiene un lattice moderatamente irritante per i cani ma molto velenoso per i gatti. Provoca loro forte dolore ed infiammazione del cavo orale, edema orale seguito da asfissia, vomito, ipersalivazione, diarrea, tremori, nefrite acuta, sino a poter provocare la morte.
Stella di Natale

Pianta considerata da appartamento al nord, al sud può vivere anche all'esterno, sviluppandosi per oltre due metri. Notissima perché si regala a Natale, può avere i fiori (in realtà sono brattee) color crema, oltre che rossi o rosa. Secerne un lattice bianco irritante, anche per l'uomo. E' moderatamente tossica: sia tramite contatto sia se ingerita, può dare irritazione delle mucose dell'apparato digerente, salivazione eccessiva, problemi digestivi e diarrea.
Vischio

Pianta che cresce anche sull'appennino italiano, attaccata ad altre piante, e vive grazie a loro: è una pianta "parassita". In foto al naturale, a Natale si regala per buon augurio colorata d'oro. Ha piccole bacche bianche traslucide che se vengono schiacciate sono vischiose (proprio da questa pianta deriva l'aggettivo "vischioso"). Queste bacche contengono viscotossine e sono molto velenose: causano diminuzione del ritmo cardiaco e della temperatura, sete eccessiva, problemi respiratori, convulsioni, coma, fino alla morte.
Agrifoglio

Ancora una pianta "natalizia"... Ha piccole bacche color rosso vivo, le foglie solitamente hanno punte come quelle che vedete in foto, ma alcune piante hanno foglie ovali senza punte. Alcune varietà hanno la foglia a punte screziata color crema. Le bacche dell'agrifoglio sono tossiche per cani e cavalli: possono causare, se ingerite, problemi digestivi, generale abbattimento dell'animale e se la quantità ingerita è cospicua può sopravvenire coma e persino la morte dell'animale.
Lauroceraso

E' la pianta più comune per creare siepi, soprattutto al nord, perché sopporta bene il freddo e le potature, quindi si può facilmente "formare". Le sue foglie sono lucide, medio-grandi, ed è sempreverde. Fiorisce a inizio estate: i fiori emanano un profumo dolce mielato che attira api e vespe. L'intera pianta contiene amigdalina, un glicoside cianogenetico altamente tossico, che può portare alla morte. E' capitato che sfortunati greggi di capre si siano fermate a brucare la pianta, con conseguenze letali per l'intero gregge.
Ortensia

Pianta solitamente usata in esterni, forma grossi cespugli globosi alti fino a 2 metri ma può essere coltivata anche in vaso, con dimensioni molto più ridotte. I fiori, che si presentano come grosse palle formate da fiorellini a più petali, possono essere di svariati colori (bianco, rosa chiaro e scuro, lilla, viola, azzurro, blu), conformemente al terreno ed alla varietà. Più il terreno è ferroso, più i fiori tendono al blu. E' molto tossica: i boccioli se ingeriti possono dare problemi respiratori, vomito, letargia, cianosi, convulsioni, coma.
Tasso

Conifera che si sviluppa parecchio sia in altezza che in larghezza: è possibile potarla e darle la forma desiderata. Spesso la si vede in siepi perfettamente squadrate. Potete riconoscerla anche per la presenza durante parte dell'anno delle sue bacche color rosso vivo. La pianta è interamente tossica (pare che le bacche però non lo siano) e può dare aritmie cardiache, insufficienza respiratoria, danni al fegato e pancreatite acuta.

Aconito

Il suo nome deriva dal greco koné (= uccidere). Veniva usato nei tempi antichi in guerra su dardi e giavellotti.
Questo che vedete in foto è appartenente alla varietà Napellus, ma ve ne sono molte altre varietà, con fiori di vari colori (viola scuso, lilla chiaro, gialli, bianchi) e forme diverse. L'intera pianta è molto velenosa, ma sono soprattutto le foglie ad essere tossiche. Lo si trova facilmente in Italia nelle zone alpine ed è molto importante individuarlo e riconoscerlo.

Colchico

Pianta bulbosa, che dà fiori piccoli (max 8-10 cm). Anche chiamato "Crocus d'autunno" a causa della somiglianza del fiore con i veri e propri crocus, che fioriscono a primavera. I crocus veri e propri però hanno foglie verde scuro lunghe, fini, carnosette, con una divisione netta in mezzo, più chiara. Questo colchico nella foto è bianco lilla, ma altre varietà hanno vari altri colori, possono essere anche solo bianchi. Il piccolo bulbo ed il fiore, se ingeriti, sono velenosi. Si trovano facilmente nei prati in autunno: occorre fare attenzione anche a non scambiarlo per un crocus: non usate i pistilli pensando che si tratti di zafferano!
Kalmia

Pianta sempreverde di dimensioni ridotte, cresce all'esterno ma si potrebbe coltivare anche in vaso con le dovute cure. Le foglie sono strette, a volte a punta, in altre varietà con la punta ovale. I fiori sono campanellini di vari toni di rosa, molto particolari, con all'interno una punteggiatura a forma di stella. Sono le foglie ad essere particolarmente velenose: se ingerite in grosse quantità possono dare convulsioni, coma e morte.
Rododendro

Pianta sempreverde da esterno che forma grossi cespugli, o alberi, altri anche oltre tre metri. I fiori possono essere di vari colori, bianchi, crema, rossi, tutti i toni del rosa e del viola. Le foglie sono molto tossiche, e se ingerite, possono dare gravi problemi all'apparato digerente, aritmie cardiache, tremori. Se ingerite in grosse quantità, possono dare convulsioni, coma e possono portare alla morte.
Gelsemium

Pianta da esterni con foglioline verde scuro e fiori gialli. E' tossica l'intera pianta, in quanto contiene un alcaloide, la gelsemidina, tipico di questa specie, molto tossico se ingerito. Può causare difficoltà di deglutizione, difficoltà di coordinazione dei movimenti accompagnata da debolezza muscolare, convulsioni, difficoltà respiratorie.
Ornitogàlo

Bulbosa appartenente alla famiglia delle liliacee. L'ingestione del bulbo può dare problemi a partire dal vomito, forte apatia e perdita di appetito, curabili se trattati appropriatamente, o insufficienza renale ed epatica. Nel caso di Bilbo, il cucciolo che vedrete in foto nella seconda pagina di questo articolo, l'ingestione del bulbo è stata letale sebbene Paolo, il suo amico umano, sospetta che vi fossero problemi di salute preesistenti all'ingestione, e che l'allevatore, al momento dell'acquisto del cane, li abbia celati. In ogni caso, occhio a questa pianta, che può avere anche fiori arancioni o gialli.
Lilium

Fiore bulboso appartenente alla famiglia delle liliacee. I fiori possono avere vari colori, dal bianco al crema, al giallo, all'arancione, e tutti i toni del rosa. E' molto tossico, soprattutto per i gatti, che possono avere blocco renale e morire se ne ingeriscono le foglie o altre parti (bulbo compreso!) Per i cani, vomito, apatia e perdita di appetito, curabili se trattati velocemente.
In generale i bulbi ed i rizomi di tante liliacee sono tossici per gli animali, e questo vale anche per aglio, cipolla, erba cipollina, porri, scalogno e asparago, che fanno parte proprio di questa famiglia di piante monocotiledoni appartenenti all'ordine delle Liliales.
Digitale

Conosciuta sin dai tempi antichi per le sue virtù curative per gli umani, tanto da essere usata ancora oggi come principio attivo di vari farmaci per curare problemi cardiaci dell'uomo. Contiene glucosidi cardioattivi e negli animali causa aritmie: può essere molto pericolosa. I fiori possono anche essere bianchi, oppure di ogni sfumatura di rosa, salmone, fucsia, lilla e viola.

I nostri amici sono curiosi e spesso sono attirati dalle piante e dai fiori, anche perché alcune piante innocue, se ingerite, li aiutano a pulire il pancino.
Ecco perché è fondamentale conoscere le piante velenose o tossiche per i cani e i gatti, e non solo fra quelle che abbiamo in casa o in giardino: in vacanza i nostri quattrozampe possono trovare piante che non annoveriamo nella nostra conoscenza.

Proteggiamo dunque i nostri amici imparando a conoscere quali sono le piante velenose per loro!
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